«I martiri? Non si fanno esplodere»

La forte omelia di monsignor Agnesi alla celebrazione di Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco. Premi e appelli alla prudenza: «Soffriamo anche noi». E Maroni twitta: «Il governo dia più fondi»

VARESE – «Oggi celebriamo Santa Barbara, una martire. Attenzione, martire non significa farsi esplodere con delle bombe facendo del male al prossimo in nome di una logica per noi incomprensibile». È forte l’omelia di durante la messa in occasione di Santa Barbara, appunto, patrona dei vigili del fuoco, celebrata ieri nel comando provinciale del corpo in viale Aguggiari. Monsignore contrappone a questa violenza distorta il martirio vero: «Dare la vita per gli altri. Non sciuparla facendo del male. E oggi – ha detto – qui, tra i

vigili del fuoco, possiamo guardare chi ogni giorno si mette a disposizione per aiutare gli altri, per salvare delle vite mettendo la propria a disposizione».La cerimonia di Santa Barbara è sempre solenne, tra gli intervenuti ieri c’erano tutte le autorità civili e militari del territorio. A rendere omaggio a chi, in silenzio, e non senza difficoltà arriva in soccorso dei cittadini 24 ore su 24. «Questa – ha detto il comandante provinciale – è anche un’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta nell’ultimo anno».

E come accade puntuale in occasione di ogni celebrazione di Santa Barbara, anche nel 2015 i numeri sugli interventi svolti testimoniano «l’impegno di questi uomini estremamente preparati, professionali, che svolgono il loro compito con passione» ha detto Dodaro parlando dei suo pompieri.
Sono stati oltre 6.500 interventi di soccorso negli ultimi 12 mesi, di cui 1275 incendi, 988 soccorsi a persona e 444 incidenti stradali. E proprio sugli incidenti stradali si è soffermato Dodaro: «Questo territorio paga un prezzo altissimo in termini di vite a causa degli incidenti stradali – quello del comandante provinciale è quasi un invito alla prudenza – perché anche per noi è estremamente doloroso estrarre dalle lamiere contorte di un’auto chi ha perso la vita, soprattutto se si tratta di una persona di giovane età».
Dodaro, a margine della celebrazione, è intervenuto anche sulla questione della vetustà e della mancanza dei mezzi di servizio in dotazione ai vigili del fuoco sollevata, con un grido di dolore, dalla Fns Cisl dei Laghi, e rilanciata ieri dal presidente della Regione Lombardia con un tweet nel quale auspicava «che la legge di stabilità preveda maggiori finanziamenti per i nostri vigili del fuoco».

Dodaro ammette una certa “anzianità” dei mezzi in dotazione, ammette i tagli che a livello nazionale hanno contratto i fondi a disposizione del corpo e sulla rottura durante un intervento di un mezzo d’emergenza spiega: «Può capitare. Un mezzo è un mezzo, ma su centomila interventi capita una volta». E riconferma: «La nostra capacità operativa che deriva dall’esperienza del personale, dalla tecnica e anche dal modello organizzativo di corpo: quando una parte del territorio viene colpito, tutto il corpo nazionale, automaticamente, come un atto riflesso in un essere vivente, sia attiva. e grazie a procedure che sono ormai parte del nostro dna, si concentra dove c’è bisogno».
Dodaro ha quindi consegnato una targa a , presidente di Univa e presidente dell’associazione nazionale vigili del fuoco: . Poi è arrivata la consegna della Croce di Anzianità ai vigili del fuoco in servizio nel nostro comando: .
Quindi la cerimonia si è chiusa con il ricordo dei vigili del fuoco scomparsi l’anno scorso: sono stati ricordati (quest’ultimo insignito del diploma di lodevole servizio ritirato dal figlio).