Dopo le coltellate il pentimento. La moglie non si spiega il raptus

Il pensionato di Luino ancora ricoverato in prognosi riservata: ma è fuori pericolo. La donna non si dà pace: in 42 anni di matrimonio mai un episodio violento

– Accoltella il marito dopo 42 anni di matrimonio: pentita e addolorata per l’accaduto chiede di poterlo vedere mentre è ricoverato in ospedale.
La donna, 61 anni, a quanto pare non si dà pace per l’accaduto senza riuscire a darsi una spiegazione per il proprio comportamento. Tutto ciò che desidera è potersi sincerare personalmente delle condizioni di quel compagno di vita, pensionato di 70 anni, con il quale lunedì sera, nella loro abitazione di Luino, ha litigato perdendo completamente la testa e sferrando quei due fendenti che, per fortuna, non hanno avuto conseguenze fatali.

Il settantenne è infatti ancora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Circolo di Varese: i medici non hanno ancora sciolto la prognosi, tuttavia l’uomo non è in pericolo di vita. La moglie non ha mai avuto la reale intenzione di ucciderlo: ne è convinta l’autorità giudiziaria che ha deciso di contestare alla sessantunenne il reato di lesioni gravissime e non quello di tentato omicidio. Nonostante, infatti, i due fendenti sferrati al torace e all’addome abbiamo causato lesioni importanti il settantenne non è mai stato in reale pericolo di vita. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta non ha atteso nemmeno una perizia medico legale per decidere che non c’era volontà omicidiaria in quel gesto d’impeto. La donna non è mai stata violenta, non ha mai avuto intemperanze.
In 42 anni di unione non c’è un solo precedente che possa indicarne la pericolosità della coniuge: nessun episodio di maltrattamenti o di violenza. Ora si cercherà di capire cosa l’abbia spinta a ferire il marito con un coltello trovato per caso in cucina dopo il litigio; un gesto non certo premeditato. Nemmeno la sessantunenne, a quanto pare, saprebbe darsi una spiegazione. Il gesto è così lontano dal suo carattere, dal suo abituale comportamento, da risultare del tutto incomprensibile.

Il marito stesso sembrerebbe aver già scelto la strada del perdono, tanto da cercare di rifiutare il ricovero in ospedale quando i soccorritori lo hanno raggiunto nell’abitazione di famiglia dove il fatto si è consumato. Ha cercato di minimizzare, di dire che non era nulla pur di evitare guai alla moglie. La donna è stata scarcerata dopo aver passato qualche ora agli arresti domiciliari. La procura crede nell’ipotesi del gesto circoscritto, che escluderebbe il pericolo della reiterazione del reato. La sessantunenne stessa, tra l’altro, ha allertato i soccorsi subito dopo aver recuperato lucidità e è rimasta accanto al marito sino all’arrivo di ambulanze e carabinieri. Non certo il comportamento di una persona che vuole davvero fare del male e non intende assumersi le proprie responsabilità.