Il nuovo Varese Calcio 1910 ha preso da poco il largo, e avrà bisogno di tempo per iniziare a navigare in acque sicure. Di certo, l’Eccellenza ha fatto felici alcuni e fatto storcere il naso ad altri. Il cuore però batte ancora, e forse questa è la cosa più importante. Ed è il modo in cui questo cuore batte ad affascinare, ad emozionare. Si parte dal basso, dai tifosi, dalle radici, dall’appartenenza, concetto così lontano dai crismi del calcio attuale.Il nuovo Varese intriga anche Nicola Binda, firma della Gazzetta dello Sport, soprattutto per quanto riguarda la serie B: «È affascinante l’idea di coinvolgere la città, la gente, i tifosi. È romantico e
molto ambizioso come progetto, quasi unico in Italia, anche se difficile», dice.«È una ripartenza bella – aggiunge – un esperimento che mi auguro vada a buon fine. Spero che con il passare del tempo il Varese possa acquisire sicurezza, anche e soprattutto dal punto di vista economico».L’Eccellenza ha però sorpreso Binda, che si immaginava i biancorossi un pochino più in su: «Che non facessero la Lega Pro era scontato, era impensabile che qualcuno spendesse tutti quei soldi. Azzerata però la vecchia situazione debitoria, mi aspettavo che qualche imprenditore della zona iscrivesse il Varese in D. Così non è stato, però le basi che si stanno gettando in questi giorni sono davvero importanti».