Varese, l’ultimo saluto a Mock «Un onore averti avuto»

Nella chiesa di San Pietro e Paolo l’addio a Marco Zanzi. Il ricordo degli amici e l’ultimo sogno: un concerto per i malati

– L’ultimo saluto a alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Biumo Inferiore. Si sono tenuti questo pomeriggio alle 14 i funerali di , cantautore varesino scomparso giovedì pomeriggio dopo una lunga lotto contro la malattia.Persona solare, grintosa, di buon cuore e grande fede, Mock (come lo chiamavano tutti) era un musicista apprezzato in Italia e all’estero, insieme alla sua “The Piedmont Brothers Band”. Fratello di, insegnate di educazione fisica e scrittore varesino, insieme hanno dato un contributo importante al panorama culturale cittadino. Ma Mock non era famoso solo per il suo talento musicale. Era un uomo generoso e attivo nel sociale, dai grandi valori che cercava di comunicare agli altri attraverso le sue composizioni. Anche nel momento della malattia. Proprio la positività e la gioia di vivere che aveva dimostrato nell’ultimo periodo sono il ricordo più prezioso di lui che amici e parenti portano nel cuore. La sua bacheca Facebook è costantemente aggiornata con

i messaggi di saluto da parte di amici e conoscenti. Nessuno ha usato parole proprie però, è venuto spontaneo a tutti citare una frase di Mock, un verso di una sua canzone o un post condiviso. Nelle sue stesse parole c’è l’essenza della persona che è stata: parole sagge che trasmettono voglia di vivere. Prima dell’ultimo ricovero per esempio, aveva aggiornato amici e fans tranquillizzandoli e regalando loro l’ennesimo messaggio di positività anche nella malattia. «Non subirò operazioni, ma devono “ripulirmi” un po’ il fegato in particolare e (ri)stabilire una adeguata terapia del dolore. Spero ci sia il wi-fi in clinica altrimenti troverò il modo per stare in contatto con voi il più costantemente possibile per mantenervi aggiornati – aveva scritto – Grazie per le preghiere e il supporto. Ho troppi progetti e nuove cose da fare/portare avanti per lasciare questo vecchio mondo troppo in fretta quindi farò del mio meglio per stare qui ancora un po’».

Uno degli ultimi progetti a cui stava lavorando era quello di organizzare un concerto per allietare le giornate dei degenti dell’Ospedale, per trasmettere anche a loro un po’ della sua positività. A loro e alla sua famiglia che fino all’ultimo gli è rimasta accanto. La moglie e figlie e , il fratello Carlo e gli amici più cari.
«Un onore averlo conosciuto soprattutto per chi ha potuto stargli accanto nell’ultimo periodo – ricorda Paolo, il suo testimone di nozze – Avere a che fare con la morte ti porta a riscoprire la vita e lui ha voluto insegnarci come godercela al meglio: volando».