«Fate largo, siamo le ragazze del rugby»

La nazionale femminile batte la Scozia e conquista i mondiali, a Varese il gruppo “in rosa” cresce: «Siamo tante e agguerrite, per ora giochiamo in Coppa Italia ma sogniamo di arrivare in serie A»

I due volti del Sei Nazioni. L’Italia maschile di Brunel, pur giovane e rinnovata, non è ancora riuscita a cambiare passo, perdendo tutte e tre le prime uscite contro Francia, Inghilterra e Scozia. Discorso diverso invece per la nazionale femminile, che a distanza di quindici anni dall’ultima partecipazione (nel 2002), è tornata a qualificarsi per i Mondiali che si svolgeranno in Irlanda nel 2017.

È stata decisiva la vittoria nella terza uscita del Sei Nazioni contro la Scozia, in una partita dominata fin dall’inizio e vinta per 22-7. Le ragazze del ct Andrea Di Giandomenico hanno conquistato così i loro primi due punti del torneo, staccando lo storico pass per volare in Irlanda l’anno prossimo. È festa per i tifosi del rugby, per la federazione ma anche per tutto il movimento del rugby femminile che in Italia è in crescita esponenziale. È cresciuto tanto in Italia, lo dicono i numeri, quanto a Varese, e anche qui lo confermano i numeri. Infatti, dal 2012 anche il Rugby Varese ha una sua rappresentativa femminile, che disputa la Coppa Italia Femminile. Sono le Amazzoni, ed il loro è un gruppo che dal 2012 si è allargato sempre di più. Ce lo spiega Elisa Carcano, che oltre a giocare con le Amazzoni, ogni domenica è a bordo campo a fotografare i ragazzi del Rugby Varese che militano in Serie B. La realtà delle Amazzoni ce la racconta lei: «Siamo nate nel 2012 ed inizialmente eravamo un gruppetto di sette o otto ragazze, non di più. Già l’anno dopo siamo praticamente raddoppiate, circa una quindicina di tesserate, mentre l’anno scorso eravamo davvero in poche, per questo motivo abbiamo puntato a sopravvivere più che altro. Infine, per questa stagione siamo tesserate in ventitré, non sempre riusciamo ad esserci tutte ad allenamenti e partite, però ora siamo veramente un bel gruppo». Si gioca a rugby a sette, ed i risultati iniziano ad arrivare: «Militiamo nella Coppa Italia Femminile, in cui si gioca a Rugby a 7 in una sola metà campo. Il passo successivo è la Serie A, in cui però si gioca a 15, come per gli uomini. Il movimento è sì in crescita ma allo stato attuale le categorie sono solo queste, la Serie A e la Coppa Italia, che si svolge a gironi e raggruppamenti. Noi abbiamo vinto l’ultima tappa a cui abbiamo partecipato, al Campo Alhambra di Segrate, davanti all’Asr Milano, al Cernusco, al Chicken Rozzano ed al Cus Milano. Domenica prossima saremo impegnate a Calvisano in casa della squadra più forte, che non per nulla è in testa alla classifica generale della Coppa Italia».

La qualificazione dell’Italia del rugby femminile ai Mondiali irlandesi dell’anno prossimo è una grande soddisfazione anche per le Amazzoni varesine: «Alcune di noi volevano andare a Bologna a vedere la partita, ma non sono riuscite. Però è una bella notizia, rivedere le ragazze ai Mondiali quindici anni dopo è bello per tutti noi. Ne guadagna il movimento, mi auguro anche in visibilità considerando che ora le partite della Nazionale femminile si possono vedere soltanto attraverso uno streaming che è più le volte che si blocca che quelle che funziona». Il rugby a 7, tra le altre cose, dal 2016 a Rio de Janeiro torna ad essere sport olimpico dopo 92 anni, anche se nessuna nazionale italiana parteciperà, né al maschile, né al femminile. Nel loro piccolo, le Amazzoni continuano a crescere: «Adesso continuiamo con il rugby a 7, per iniziare a 15 invece ci vorrebbe un gruppo più ampio e stabile, un po’ come quello dei ragazzi del Rugby Varese. In futuro, chissà, mai dire mai».