«Io, imprenditore a cinquemila euro di reddito. Per resistere alla crisi e garantire lo stipendio ai miei dipendenti». È la confessione che fa Franco Castiglioni, imprenditore bustocco socio di una tipografia a Samarate (Grafiche Casbot, attiva dal 1982) e consigliere comunale del Pdl, dopo la pubblicazione dei redditi e dei patrimoni dei rappresentanti eletti a palazzo Gilardoni, da cui risulta percettore di un reddito complessivo da poco più di cinquemila euro nel 2012, compresi gli oltre duemila euro di gettoni di presenza come consigliere.
Uno “stipendio da fame” che Castiglioni giustifica così, con parole molto chiare: «Per dir la verità poi il dato corretto sarebbe di meno 32mila euro circa e vi spiego perché: nel 2012 e anche nel 2013, almeno fino alla data odierna, in accordo con i miei soci, anch’essi lavoratori nella stessa impresa, ho deciso di rinunciare all’emolumento in ragione del fatto che la nostra società, forse non è così raro e particolare il caso, ha vissuto e vive una profonda crisi dovuta all’arretramento dei fatturati e ha conseguito perdite di esercizio importanti».
«Nel 2012 in particolare – continua – ho, come i miei soci, fatto un versamento di ulteriore di quote di capitale pari a 37mila euro, una scelta personale che finora ha consentito alla mia impresa di esistere e di corrispondere, pur avendo dovuto ridurre il personale, ai miei dipendenti lo stipendio e quindi un reddito annuale di gran lunga superiore al mio. Ovviamente – precisa il capogruppo
Pdl – non vivo sotto la soglia di povertà, avendo una moglie che lavora e che garantisce alla mia famiglia un tenore di vita assolutamente soddisfacente». Franco Castiglioni, raccontando la sua vicenda di imprenditore costretto ad affrontare i tempi di crisi, vuole rivendicare «l’orgoglio di tanti imprenditori che hanno fatto la mia stessa scelta, quella di “tirare la cinghia” e di continuare a credere nella propria impresa».
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