Cassano, niente tassa sui cani Uslenghi: «I vigili diano le multe»

Cassano Magnago – (l. gir.) «Non serve una tassa né un recinto per cani, ma basta far lavorare i vigili, che a Cassano Magnago non esistono»: questa la soluzione proposta dal già sindaco Domenico Uslenghi al problema degli escrementi di fido abbandonati nei luoghi pubblici.

Il leghista non condivide l’idea del primo cittadino Aldo Morniroli di introdurre un’imposta sul possesso degli animali, allo scopo di poter assumere una persona incaricata di ripulire strade e parchi pubblici dai “ricordini” lasciati dai cani e non raccolti dai proprietari. Per il consigliere del Carroccio, infatti, «non è giusto imporre un tributo a tutti, perché ci sono anche le persone educate che si portano dietro il sacchettino, come ho sempre fatto io quando uscivo con il cagnolino lungo il viale delle Rimembranze».

All’ex sindaco, però, non piace neppure la petizione, promossa da Monica Rizzelli e sottoscritta da un centinaio di cassanesi, che al posto della tassa preferirebbero un’area attrezzata, dotata di cancelletto e al cui interno poter sguinzagliare il proprio quadrupede. Per Uslenghi è infatti «assurdo rinchiudere i cani in un recinto, come allo zoo, che serve per altri animali: il cane è il miglior amico dell’uomo e di grande utilità per gli anziani e i disabili».

Da qui l’invito alla polizia locale a garantire il rispetto delle regole: «Gli agenti escano dal comando e facciano il loro dovere, multando chi sporca». Si tratta, insomma, di far osservare le due ordinanze comunali che, oltre a imporre l’utilizzo di guinzaglio e museruola, prevedono sanzioni non soltanto per i proprietari che non raccolgono le feci del cane, ma anche per coloro che escono di casa senza l’attrezzatura per la pulizia. Fra l’altro, incalza Uslenghi, «mi piacerebbe sapere chi invita i cassanesi a liberare i cani all’interno dei giardini di via Borromeo, pieni di escrementi». L’esponente padano concede un minimo di tolleranza solo sull’uso della museruola, che «per i cani piccoli non serve».

In ogni caso, conclude Uslenghi, «a Cassano ci sono problemi ben più importanti di cui occuparsi».

p.rossetti

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