Rette alle stelle, genitori in rivolta

La Fondazione che gestisce l’asilo nido aumenta il contributo del 33%: mille euro annui in più. «Vergogna: mossa sgradevole e a uffici chiusi. Non c’è tempo per cercare alternative meno costose»

Aumentano del 33% le rette dell’asilo nido di Gavirate, che tradotto in cifre fa circa mille euro in più all’anno per famiglia: scatta la protesta dei genitori. Non c’è davvero pace per la scuola gaviratese, dopo la decisione della Fondazione Bernacchi Gerli Arioli di lasciare dopo appena un anno, per motivi economici, la gestione dell’asilo. Dopo le preoccupazioni sul futuro del nido espresse dalle dipendenti, ora sono i genitori a far sentire la loro voce di protesta nei confronti della Fondazione, che continuerà a essere responsabile della scuola fino a che non subentrerà un nuovo gestore, il quale dovrà aggiudicarsi l’apposito bando comunale in via di definizione.

La precedente amministrazione comunale ha esternalizzato il nido e non lo gestisce più in prima persona. «L’8 agosto – racconta , una mamma gaviratese – io e il mio compagno abbiamo ricevuto via posta la comunicazione che quest’anno la retta sarà aumentata del 33%: questo per le famiglie significa una spesa annua di circa mille euro in più». Un salasso, visti anche i tempi di crisi, per un servizio che è comunque indispensabile per mamme e papà che lavorano. «È scandaloso – prosegue la signora – che la comunicazione sia stata data proprio il giorno seguente la chiusura del nido per le vacanze estive, quando quindi non è più possibile parlare con qualche responsabile». Senza contare l’amara sorpresa che spetterà alcune famiglie ormai partite per le ferie al loro rientro a Gavirate, magari giusto pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico. «Non potremo nemmeno cercare un’altra soluzione economicamente più vantaggiosa – protesta la mamma – Ci troviamo incastrati in questa situazione; non ci sembra giusto un rincaro su un servizio che anche a detta dei consiglieri comunali si ritiene importante per le famiglie e per i bambini. Intanto del bando comunale non si hanno più notizie». La polemica è immediatamente divampata anche su Facebook. «I genitori andavano avvisati in un’apposita riunione e non via lettera» attacca , un’altra mamma di un bimbo iscritto. «Sono sempre andato orgoglioso del fatto che i miei figli frequentassero lo stesso mio asilo di trent’anni prima – racconta – Adesso, da adulto, osservo irresponsabilità, mala organizzazione e menefreghismo nei confronti di una struttura che ha formato generazioni di gaviratesi».

I genitori lamentano anche la vetustà delle strutture dell’asilo, che non sono mai state ristrutturate in tutti questi anni. A replicare alle mamme e i papà dei bambini del nido gaviratese, sempre attraverso i social network, è , vicepresidente della Fondazione Bernacchi, che mesi fa ha annunciato il suo disimpegno dall’asilo, dopo appena un anno, per le difficoltà economiche dell’ente che gestisce anche la casa di riposo gaviratese. «Come Fondazione abbiamo fatto il possibile per garantire una continuità del servizio – afferma De Bernardi – seguendo le indicazioni che ci sono state fornite dal Comune e nei tempi strettissimi che avevamo a disposizione. Per questo motivo non siamo riusciti a fissare una riunione con le famiglie, ma restiamo a loro piena disposizione. Io sarò operativa per tutto agosto: chi vuole può prendere contatto con me».