La sanità fa il “ponte” lungo Niente visite e prenotazioni

Anche il Cup fa il “ponte”: per tre giorni niente prenotazioni in ospedale. «È un disservizio inaccettabile» tuona l’europarlamentare bustocco , che cita gli esempi di Gallarate e Varese dove il servizio era regolarmente disponibile. «Solo una chiusura eccezionale per fare degli aggiornamenti tecnologici» replica la direzione dell’azienda ospedaliera di Busto Arsizio.

Venerdì mattina chi si è recato all’ospedale di Circolo per prenotare una visita o un esame ha trovato inaspettatamente le porte del Centro unico di prenotazione (Cup) sbarrate, con un cartello che ne annunciava la riapertura solo lunedì.

Tra gli utenti colti di sorpresa ce n’era anche uno illustre, il deputato europeo della Lega Nord Francesco Speroni, che ieri mattina in sella alla sua bicicletta si è presentato in via Arnaldo da Brescia, ignaro delle saracinesche abbassate agli sportelli. «Nemmeno un cartello fuori dal cancello, così ho legato la bicicletta alla rastrelliera e mi sono avvicinato al Cup, solo lì ho scoperto una scarna comunicazione della chiusura degli

sportelli – racconta l’esponente leghista – ma si tratta di un disservizio, perché non era davvero il caso di lasciare l’ospedale per tre giorni di fila senza la possibilità di effettuare prenotazioni, visto che non c’è neanche l’opportunità di prenotare online. Oltretutto non si capisce la logica, contando che i Cup degli ospedali di Gallarate e di Varese erano regolarmente aperti, come peraltro anche l’anagrafe del Municipio di Busto».

A Speroni non va proprio giù la scelta effettuata dall’ospedale della sua città: «Bastava lasciare anche solo una persona a presidiare il servizio. È assurdo che si conceda il ponte al personale dell’ospedale, mentre i dipendenti privati che non hanno lo stipendio sicuro, come quelli dei supermercati, devono ormai lavorare anche nei giorni festivi».

La direzione generale dell’azienda ospedaliera di Busto Arsizio si dice dispiaciuta per il disguido.

Un problema del resto che era stato annunciato con dei cartelli, e quindi cerca di minimizzare l’accaduto, legando la decisione di chiudere il Cup ad una serie di fattori concomitanti, tra cui anche il fatto che nella giornata di ieri qualche dipendente sarebbe anche stato in malattia.

«Prevedendo un basso afflusso di utenti in occasione del “ponte” festivo e quindi un disagio ridotto tutto sommato al minimo – la versione ufficiale che arriva da piazzale Solaro – si è optato per sfruttare l’occasione della particolare giornata di ieri per mettere in agenda tutta una serie di aggiornamenti tecnologici indispensabili al sistema del Centro unico di prenotazione, che hanno reso necessaria la chiusura degli sportelli».

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