Sirigu, Perin, Bardi, Bastianoni. Tutto il popolo biancorosso sottoscrive la pagella di Confalonieri al portiere del Varese dopo il preziosissimo 0-0 strappato con le unghie, i denti e il cuore al Partenio. E quella di Avellino è solo l’ultima delle ottime prestazioni che Elia sta sfornando in questo campionato.
Non scherziamo, io penso solo al Varese. Diciamo che volevo dare un po’ di continuità al mio ultimo periodo, perché comunque, sia personalmente che a livello di squadra, stiamo vivendo tempi positivi. Sono felice, ma penso che i complimenti per la partita di sabato debbano essere già superati per pensare subito a quella importantissima di sabato prossimo.
Sì, perché avremo due partite in casa che bisogna vincere contro due rivali per la salvezza (Vicenza ed Entella, ndr) per mettere un mattone a questa casa che stiamo costruendo. E in mezzo c’è la Coppa Italia.
È una partita sentita anche da noi. Abbiamo lottato per arrivare fino al lì, e sarebbe da stupidi se non ce la giocassimo fino in fondo. Il mister è comunque bravo a tenerci continuamente sul pezzo, e per il momento si pensa solo a sabato. Da domenica a martedì ci concentreremo sulla Lazio e da mercoledì al prossimo sabato all’Entella. Pensiamo partita per partita e sono sicuro che ci toglieremo tante soddisfazioni. A Roma sarà dura, ma ci proveremo.
Il mister lavora sempre sulle solite cose su cui lavoravamo quando venivamo sconfitti. Diciamo che prima o poi arriverà anche la vittoria, noi non eravamo gli scarsi di inizio anno e non siamo fenomeni adesso. Siamo sempre noi, ogni partita è a sé, chi è più bravo vince. Ci sono anche le altre squadre, quando ci battono vuol dire che il Varese poteva fare di più.
Mi spiace solo che non ci sia una grande affluenza, anche se sono sicuro che la gente verrà perché vedranno cosa saremo capaci di fare. I tifosi sono stati fantastici e hanno capito che noi stiamo dando di tutto, e la società sta facendo il possibile e l’impossibile per risolvere i problemi. Noi abbiamo bisogno di loro e loro di noi per divertirsi. Se un giovane fa un passaggio sbagliato è sempre meglio un applauso che un coro contro. Ci sono passato anche io, in C2 era meglio un applauso quando non andavano bene le cose. È sempre meglio mettere da parti i fischi.
Nonostante le buone prestazioni, non è che mi sento un portiere arrivato. Stiamo facendo un lavoro perfetto, devo ringraziare, oltre al mister, anche Stefano (Ciucci, preparatore dei portieri, ndr) per questa mia crescita, perché da quando è arrivato mi ha sempre dato tranquillità, facendo un lavoro dal mio punto di vista perfetto. Stiamo lavorando sulle uscite, devo migliorare ma se si fa la stessa domanda a tutti i portieri del mondo, diranno che la parte più difficile sono le uscite. La gente dall’alto non lo capisce, stiamo lavorando su quello come su tutto il resto.
Alla mia ragazza Silvia che mi è sempre stata vicina, la prima che nei momenti brutti mi ha detto di non preoccuparmi. È stata anche la prima che sabato mi ha mandato un messaggio a partita in corso. È una spalla importante.
Quando il direttore è venuto nello spogliatoio la settimana scorsa c’è stata tanta emozione nonostante le poche settimane che ha passato a Varese. È come se lo conoscessi da una vita, come un genitore. Speravamo di vincere, ma gli dedichiamo comunque questo pareggio che per noi vale come la vittoria. Sono sicuro che tornerà al più presto allo stadio e ci darà la forza per arrivare alla salvezza. Landini è una grandissima persona e si merita tutto il bene di questo mondo.
Salvare il Varese. Vedremo poi se ci saranno opportunità di andare in serie A, se no sono la prima persona che vorrà dare il suo contributo anche in futuro a questa squadra, che è la mia seconda casa.