Il calcio italiano è quello di Lotito che dice al telefono che squadre come il Carpi e il Frosinone è meglio che non vadano in A perché incapaci di far pubblico? È quello di Tavecchio che viene squalificato per razzismo dalla federazione internazionale? È quello di un’arretratezza che impedisce di usare mezzi tecnologici per capire se un gol c’è o non c’è e un fuorigioco idem? È quello che costringe il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Del Rio, ad ammettere che il baraccone è imbarazzante? Se il calcio italiano è questo, ed è proprio questo, che cosa aspetta Renzi a rottamarlo?
Paolo di Benedetto
Difatti, che cosa aspetta lo speedy-premier? Lo rottami e subito. Questa è un’azienda nazionalpopolare che produce molto denaro, sta in cima all’export d’immagine, affascina come nessun’altra l’opinione pubblica. Ma è un’azienda che non funziona: mostra ogni giorno uno spaventoso deficit di credibilità, oltre al resto. I Carpi e i Frosinone ci sono anche nella Premier League, ma la valorizzano anziché deprimerla perché i piccoli club sono messi nella condizione d’essere funzionali al sistema esattamente come i grandi. Da noi si può
fare lo stesso. Basta volerlo. Certo, bisogna per davvero riformare. Nominare dirigenti capaci, ottenere sostegno importante dallo Stato, investire capitali privati sul futuro: stadi nuovi, strutture di supporto adeguate, nessuna tolleranza verso la violenza, vivai da promuovere eccetera. Renzi cacci tutti, nomini un ristretto pool d’esperti, allarghi finalmente le vedute sullo sport più praticato e seguito dagl’italiani. E tenga lontano da ruoli di vertice gente come Lotito e Tavecchio, a nominar la quale corre un brivido lungo la schiena.
max lodi