Sono 23 gli over 60 iscritti, nell’anno accademico 2015/2016, ai corsi proposti dall’università degli Studi dell’Insubria. Si va dai corsi di scienze giuridiche a quello a ciclo unico di Giurisprudenza (con ben 3 iscritti), dai corsi di economia a quelli Matematica e Ingegneria per la sicurezza del lavoro e dell’ambiente, dall’Odontoiatria digitale al corso di Medicina, dall’Informatica al corso di Scienze della Comunicazione.
È proprio il caso di dire “gli esami non finiscono mai”, ma sono in molti coloro che dopo la pensione scelgono di tornare sui banchi di scuola per tenere la mente sveglia, per dare spazio ai propri hobby, per imparare sempre nuove cose.
Un modo, quello di iscriversi a corsi universitari, per socializzare, impiegare il proprio tempo libero e mantenere la mente allenata. Il nostro cervello è programmato purtroppo secondo un processo che è denominato apoptosi ed è soggetto a una morte cellulare programmata a partire dall’età di circa 30 anni.
A questa età i neuroni cominciano naturalmente a degenerare e dai 30 ai 75 anni cominciano a perdersi le sinapsi, cioè le connessioni tra i neuroni che determinano l’apprendimento e la memoria.
Malgrado questo naturale processo, però il cervello è in grado di difendersi dall’invecchiamento attraverso alcune strategie, grazie al processo della ridondanza, ossia le cellule di riserva. Infatti il nostro cervello possiede un numero di cellule cerebrali molto superiore a quello necessario allo svolgimento delle sue diverse funzioni. Questo significa che più sinapsi crei nel tuo cervello e maggiore è la riserva cerebrale. In altre parole più stimoli e alleni il tuo cervello e maggiore diviene la sua capacità di conservare le funzioni cognitive.
Appurato che con gli anni tutti ricordiamo un po’ di meno, che fare? Arrendersi all’oblio? No, la memoria si può allenare. Anche dopo i 60 anni. «Il nostro cervello è come un muscolo: più lo alleniamo, più funziona meglio. Se, invece, ad un certo punto molliamo, apriamo la strada ad una sorta di atrofizzazione cerebrale», avvertono dal reparto di Neurologia dell’ospedale di Circolo.
Il miglior allenamento possibile è la ginnastica mentale da svolgere con veri e propri esercizi cognitivi in centri specializzati, ma anche da soli a casa.
Rimanere mentalmente attivi per tutta la vita è essenziale per mantenere la memoria efficiente e il cervello nella migliore forma possibile.
Ci sono molte attività che possono aiutare a mantenere i vostri neuroni attivi, come ad esempio: lettura, cruciverba, giochi di strategia, rompicapi, puzzle. Ma la cosa che ha davvero un grande impatto sul cervello è l’abitudine di continuare a stimolarlo ed educarlo.
«La ricerca ha dimostrato che le persone che imparano continuamente cose nuove per tutta la vita hanno meno probabilità di sviluppare la malattia di Alzheimer e la demenza – spiegano i neurologi – cerca di apprendere nuove nozioni in modo da dare al tuo allenamento mentale sempre una spinta in avanti e spostarti fuori della tua zona di comfort mentale». Anche modificare la normale routine può servire a migliorare l’agilità mentale.
«Portare il cane in un parco diverso, fare acquisti in un negozio di alimentari con cui non si ha familiarità, percorrere una strada diversa per arrivare al lavoro o a scuola. Cambiare le abitudini di tutti i giorni su base regolare crea nuovi percorsi cerebrali e rafforza i collegamenti esistenti. Modificare le abitudini dà un tocco di novità alla vita e la rende più stimolante».n