Varese-Livorno: le pagelle biancorosse

Andrea Confalonieri dà i voti ai giocatori del Varese dopo la sconfitta casalinga contro i toscani

Una paratona su Vantaggiato.

Non è questa la fascia dove ci asfaltano.

Basta il coro al 90’ prima dell’ultimo assalto: “Martino uno di noi”. Prende l’ultima rimessa, prende l’ultima responsabilità, muore in campo.

Non dimostra le stesse sicurezze inscalfibili che aveva prima del mercato. Forse ha qualche pensiero di troppo.

Subito ammonito ingenuamente, il gol arriva dalla sua parte (anche se ha di fronte Siligardi): chi esordisce nel Varese non deve mettere le pantofole ma scarpe chiodate.

Senza compiti difensivi, la solita ira di Dio: libero da lacci, gioca altissimo creando superiorità e saltando l’uomo.

Sempre a recuperare palloni, magari manca la chiusura sul gol ma chissenefrega: se c’è una possibilità di salvarsi, corre con lui.

Se tutte le azioni che partono dai suoi piedi finissero su quelli di un attaccante che tira in porta, saremmo già salvi.

La sua partita è tutta in quel passaggio da trenta metri che smarca Neto davanti alla porta.

Cambio di passo, corsa, pressing e dribbling: l’unico che crea superiorità con Fiamozzi.

La partita sarà da 6,5 ma la sua vita per il Varese è da 10: perché puoi spaccargli un dito del piede, ma lui andrebbe in campo anche senza una gamba.

L’ultimo arrivato che pensa di fare il salvatore della patria non ci piace.