Quando una strada è buia il rischio di cadere e di farsi pure male è alto. La mancanza di un’adeguata illuminazione nelle vie cittadine comporta molti problemi di ordine pubblico: quello riportato è solo uno dei più immediati.
Il Segnalaci Varese di oggi affronterà l’argomento in questione ma non si limiterà ad esso. Ci sono anche il solito degrado derivante dai graffiti, peraltro in uno dei punti più “bucolici” della Città Giardino, e l’abbandono di rifiuti in pieno centro, vicino ad una di quelle isole ecologiche che non vengono mai usate correttamente.
Partiamo però da una delle segnalazioni raccolte negli ultimi giorni dal nostro sito www.segnalacivarese.it. Una lettrice ci scrive: « È da un mese che un mio parente è ricoverato in ospedale e tutte le sere cammino dallo stesso verso l’Esselunga di viale Borri. Voglio segnalare la mancanza di illuminazione stradale per tutta via Gambara: mi è quasi costata una gamba rotta, poiché sono inciampata su un sacco di bottiglie, non visto a causa del buio».
Via Gambara è una delle arterie stradali che dall’ospedale di Circolo, all’altezza del parcheggio multipiano, ritorna verso viale Borri, sbucando proprio vicino al grande supermercato: pur essendo breve e stretta è quindi tutt’altro che secondaria, perché percorsa ogni giorno da centinaia di utenti del nosocomio.
Provvedere a ristorare un’illuminazione adeguata è prioritario e non solo per evitare infortuni.
Cambiamo luogo: si va nel mezzo dei Giardini Estensi. Un utente del gruppo Facebook “Varese fa schifo” – nome che, nella suo essere crudo, cela l’intenzione tutt’altro che malvagia di denunciare le brutture della nostra città – ha pubblicato nei giorni scorsi delle foto molto eloquenti: ritraggono il retro di Villa Mirabello, ridotto ad un insieme di reti di protezione precarie e deturpato da graffiti di ogni tipo. Poi la didascalia: «Da Palazzo assicurano che sistemeranno (giusto perché c’è Expo 2015… non per altro ): nel frattempo però, questo è lo stato della sede dei Musei Civici di Varese! Si rischia il tetano solo guardando le foto».
Il commento segue la falsariga dello spirito del gruppo: poche parole e ben assestate. Difficile, tuttavia, non accordarsi: quelle recinzioni arrugginite e antiestetiche, unite alle solite scritte dei vandali, sono un pessimo biglietto da visita di un luogo che invece dovrebbe essere punto di forza, soprattutto in vista di Expo.
Da ultimo va riportata una scoperta catturata dal nostro fotografodurante la tarda mattinata di ieri: presso l’isola ecologica di piazza Monte Grappa giaceva – con il contorno di sacchi della spazzatura – un catafalco in metallo reduce, forse, dal Mercatino Francese dei giorni scorsi.
Vale appena la pena di rammentare che la funzione delle isole ecologiche non è quella usata da chi ha lasciato questo ricordo. Sacchi compresi.