«Devo ringraziare gli abitanti della Guaralda che tre anni fa, quando ho aperto il negozio, sono venuti subito da me a prendere il vino sfuso. L’hanno portato in tavola, fatto conoscere e, con il passaparola, mi hanno mandato nuovi clienti». Questa è la ricetta – formato rionale – de La Bottega del Vino di via Rodari 16.
Il titolare dell’attività, , aveva scelto di aprire proprio lì per via della posizione, comoda da raggiungere in auto e con davanti un bel parcheggio. Il resto lo ha fatto la passione: «Tengo molto al rapporto con le imprese e ad essere indipendente nella scelta del vino che propongo ai miei clienti, portando avanti la tradizione di famiglia».
Quando ha scelto di aprire la vineria di anni Alessio ne aveva 23. Questo è il suo racconto: «Avevo finito la scuola e presi la decisione di aiutare mio padre Roberto nell’enoteca di Tradate (stiamo parlando di , ex giocatore del Varese, ndr). Mi sono subito appassionato. Mi piace scegliere le aziende agricole con cui lavorare. Ce ne sono alcune che vendono il loro vino sfuso solo a me nel mondo. Come per esempio , che si trova nel Piacentino, a Bacedasco Alto».
Il vino sfuso è un settore tutto da scoprire. Rinunciando all’imbottigliamento, il produttore può risparmiare molto sui costi. Il vino, però, non può mantenere lo stesso nome. Il Barbera, per esempio, non può chiamarsi Barbera anche se viene da Scagliola (che è uno dei più importanti produttori di Barbera). La vineria si è guadagnata un segmento di mercato puntando su una fascia di prezzo media e su una clientela interessata a portare tutti i giorni a tavola un vino piacevole, semplice, da pasto. Il vino viene venduto da 2 a 2,40 euro al litro.
A fianco agli sfusi ci sono anche vini in bottiglia, tra cui il Civico28 di Tenuta Fontana, prodotto in Campania con uva Aglianico da una azienda a conduzione famigliare: «Un vino che è un’esperienza, che non è facile trovare sul mercato e che ha un rapporto qualità-prezzo molto interessante».
Ma il successo della vineria va al di là dei suoi prodotti. «Io voglio che il mio negozio sia un luogo accogliente, dove la gente stia bene – continua Alessio – Per questo chiunque entra si trova un bicchiere di vino in mano. Ci sono persone, soprattutto anziani, che vengono a trovarmi un giorno sì e uno no».
E poi ci sono le compagnie di amici, quelle che prenotano le degustazioni. «Mi chiamano poco prima per dirmi “metti in fresco due bottiglie che passiamo a berle dopo il lavoro”. In quei casi partiamo dalla storia della bottiglia, e poi la degustiamo. Un bel modo per trascorrere una serata diversa».
Nella vineria si trovano specialmente vini della zona del Monferrato e delle Langhe, e poi il buonissimo Monastier di Treviso.
Per il futuro, Alessio prevede di «potenziare le degustazioni, organizzare serate di introduzione al vino» e anche «preparare cesti natalizi con idee regalo». Ma soprattutto, di continuare a rifornire di vino le cantine di tutti gli abitanti della città.