Persone e pallone. Al Franco Ossola è sempre gioia

Il commento di Filippo Brusa dopo la vittoria del Varese sull’Accademia Pavese per 3-0. Una vittoria dedicata al piccolo Martino

Vabbè che l’Eccellenza è quasi un dopolavoro, «la categoria degli scapoli e ammogliati», come direbbe Riccardo Sogliano, ma è proprio su questo palcoscenico che il Varese sta interpretando il calcio come una gioia. Andare al Franco Ossola mette addosso la gioia di vivere e l’unica grande tristezza è quella di non avere più fra noi Martino Colombo, insieme al suo fratello Luca e a papà Fabrizio, che sono stati strappati via dalla morte in una tremenda giornata di novembre del 2013. Ieri Martino, che aveva sei anni quando è volato in cielo, è stato ricordato con la gioia pura e incontaminata dei suoi ex compagni della Scuola Calcio. Mamma Licia non se l’è sentita di venire allo stadio e il motivo possiamo comprenderlo tutti. C’era comunque la mamma di mamma Licia, una nonna splendida che ha incontrato l’affetto esplosivo di tanti nuovi nipotini e dei loro genitori, mentre i giocatori del Varese, subito dopo il 3-0 all’Accademia Pavese, tiravano calci al pallone e facevano merenda con i marmocchietti biancorossi. È stato proprio questo il momento più toccante di una giornata memorabile, vissuta all’insegna della gioia già fuori dai cancelli di Masnago. Entrare al Franco Ossola ti scalda il cuore quando ti trovi subito davanti il sorriso (ogni aggettivo per definirlo sarebbe riduttivo) di Francesca Bosoni: sai già che è valsa la pena pagare il biglietto. Lei è una studentessa universitaria e la fidanzata di Daniel La Marca, che

per ora sta facendo tanta panchina nel Varese a cui Francesca dà una mano col cuore, essendo diventata la responsabile dell’area ospitalità insieme a un altro giovane e valente Daniel: di cognome fa Bravin, è laureato e farà carriera. Il Varese è una famiglia in cui spiccano persone come Valentina Benzi, che lavora dieci ore al giorno per la causa biancorossa. E hanno come unico scopo quello di fare grande la società. Ieri è rientrata anche Sarah Maestri, madrina a cui è stata affidata, a inizio stagione, la carica di responsabile marketing. L’attrice ha mandato un pensiero particolare a Natale Giorgetti, storico pescatore di Cazzago e soprattutto tifosissimo biancorosso. Anche lui rivive nella gioia del rinato Varese. A proposito, i tre rifondatori del club si sono scattati un bel selfie davanti a una mega torta che aveva al centro lo stemma del Varese e ai lati due numeri: il 4 e il 6. Il presidente Gabriele Ciavarrella ha festeggiato il compleanno insieme a Piero Galparoli e a Enzo Rosa, con i quali quest’estate aveva condiviso la palingenesi biancorossa. C’è anche chi ha fotografato Ciavarrella davanti al ritratto dell’indimenticabile patron Giovanni Borghi. «Questo sì che è uno scatto impegnativo» ha sussurrato un caro amico a Gabriele, quasi imbarazzato per l’accostamento ma orgoglioso. E felice per aver dato origine a una squadra e a una società che sono già un modello, interpretando il pallone come una gioia: semplice, pura e vera.