All’epoca del silenzio biancorosso vale tutto. Vale aggrapparsi a supposizioni sperando che diventino realtà; valgono i ragionamenti che attingono al pozzo della logica, sebbene di logica ce ne sia pochina in una roulette russa di nomi che ogni giorno si sprecano; vale, infine, fiutare come un segugio una pista calda e abbandonarla poco dopo, con la convinzione che non porti ad alcuna metà. All’epoca del silenzio biancorosso vale tutto perché il suddetto è un muro di gomma che rimbalza ogni tentativo, rendendolo futile, inutile, potenzialmente superato ancor prima di essere esperito, con la complicità di un tempo che diventa infinito. È allora cosa costa scrivere che potrebbe essere Paolo Moretti il prossimo allenatore della Pallacanestro Varese? E che prezzo o importanza ha osservare – subito dopo – che la stessa Varese sarebbe intenzionata ad aspettare Nicola Alberani ancora per tanto, tanto tempo ? La risposta, in entrambi i casi, è la seguente: nulla.
Saranno i fatti a presentare il conto. A chi non decide il silenzio dà solo la possibilità di aspettare e arrovellarsi.Si faccia ordine, peraltro in mezzo al solito verosimile. Moretti partirà da Pistoia, ormai è praticamente certo: la società toscana ha dato al coach aretino un ultimatum scaduto ieri, cercando di accorciare i tempi rispetto all’opzione di uscita che l’ex giocatore della Fortitudo Bologna può esercitare entro il 30 giugno. Sul rapporto che lega il coach a quella che è stata la sua patria lavorativa per sei anni e mezzo pesa la richiesta di rinegoziare il pesante contratto firmato lo scorso anno, stante una situazione economica che richiede attenzione nel futuro prossimo della Giorgio Tesi Group. Voci locali dicono che a Pistoia avrebbero già trovato il sostituto, di nome Vincenzo e di cognome Esposito, che si allontanerebbe dalla sua Caserta davanti alla possibilità di allenare di nuovo in serie A. Dove andrà invece Moretti?