Il telefono di Vavassori ora è tornato a squillare

Dopo l’intervista bomba rilasciata alla Provincia qualcosa si muove. Un imprenditore, imbeccato dall’amministrazione, ha chiamato

La dichiarazione di Vavassori che non avrebbe «iscritto la Pro Patria alla serie D» non è passata sotto traccia per nessuno e men che meno per chi coltiva qualche intenzione di acquisto della società di Via Cà Bianca. E nemmeno quel «farò fronte a tutti i debiti fino al prossimo 30 giugno» è stato letto con superficialità su La Provincia di Varese. Il cellulare del patron è squillato già nella mattinata di domenica e, quasi a voler smentire l’altra dichiarazione del patron «che nessuno da Busto mi ha chiamato» dall’altro cellulare c’era proprio un imprenditore bustocco o del territorio con la richiesta di un incontro per capire, conoscere ed approfondire l’argomento Pro Patria.Per non

compromettere un’eventuale trattativa non si è voluto far trapelare l’identità. Si è solo saputo che il primo impatto è stato solamente conoscitivo; una sorta di volo ricognitivo da studiare, valutare e soppesare con gli altri compagni di viaggio. L’imprenditore, che opera nel campo del tessile, fa parte di una gruppo di altri imprenditori, sempre locali, interessati alla gestione della Pro Patria. A quanto pare con la regia dell’amministrazione comunale. È ormai risaputo da settimane, meglio dire da circa un mese, di un’attività di ricerca e di coordinamento dell’assessore allo sport Alberto Armiraglio. Il tentativo di comporre un gruppo di “uomini di buona volontà” vicini alla Pro Patria disponibili a che continui la storia biancoblù.