Resta in carcere in isolamento Simone Impellizzeri, l’uomo di 48 anni di Busto Arsizio accusato di aver ucciso con un’ottantina di coltellate e forbiciate la zia di 85 anni, Giuseppa Tripi.
Si è svolto ieri mattina l’udienza di convalida davanti al Gip di Busto Arsizio. Impellizzeri, frastornato per tutto ciò che è accaduto, ha risposto alle domande confermando la confessione fatta nei giorni precedenti, qualche ora dopo il delitto davanti ai poliziotti del commissariato di Busto e al Pm, coordinatore delle indagini, Mirko Monti.
«Ero esasperato – ha detto Impellizzeri – non ce la facevo più, a un certo punto mi sono accorto di aver commesso un grosso guaio». Un uomo, con un quadro psicologico compromesso (assume psicofarmaci e avrebbe iniziato ad abusare di alcolici), si sarebbe ritrovato ad assistere, non avendone neppure le competenze, un’anziana affetta da demenza senile.
Di fronte a una situazione più grande di sé è scoppiato, massacrando la pensionata dopo una richiesta di assistenza. Il delitto è stato efferato: si è alzato, dirigendosi verso la camera da letto dove la zia stava riposando, ha impugnato il coltello colpendola ripetutamente al corpo. Per impedirle di gridare le ha coperto il viso con il cuscino, infierendo sulla vittima. Dopo circa 3 ore si è costituito al commissariato di polizia di Busto confessando l’orribile delitto. Non avrebbe avuto segni di pentimento, ma lentamente starebbe prendendo coscienza di ciò che è accaduto al primo piano della palazzina di via Mazzini.
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