Varese –L’industria e l’artigianato in Lombardia registrano un segno negativo per il secondo trimestre del 2012. I dati regionali diffusi ieri da Unioncamere non sono confortanti: l’industria rallenta, l’artigianato è in sensibile calo, l’export tiene ma non dà garanzie per il futuro.
I dati su Varese sono in linea con il trend negativo regionale, resiste il commercio con l’estero ma crolla l’artigianato. In Lombardia la contrazione dei livelli produttivi è stata dell’1,7% sul precedente trimestre e -5,4 su base annua, mentre è stato duramente colpito il settore artigianato, con un dato congiunturale regionale del -3,7% e tendenziale del -8,9%. Varese ha sofferto meno rispetto ad altre province con un calo produttivo del 2,7% tra aprile e giugno mentre il totale lombardo è stato di -5,4%, ma l’artigianato ha fatto registrare un drammatico -12,5%. La Camera di Commercio varesina ha analizzato i dati: trasporto (+7,4%), alimentari (+6,8%) e comparto legno (+4,2%) si confermano i “motori” dell’economia locale, mentre sono in calo tessile e siderurgia, a fronte di un inasprimento del mercato del lavoro.
Sono aumentate le ore di cassa integrazione del 7,3% (arrivate a 18,7 milioni) nella prima metà del 2012, con un tasso di disoccupazione al 7,7% (dati relativi a fine 2011). In generale, nei confronti di altre province a forte vocazione industriale Varese si difende con una variazione tendenziale della produzione di -2,7%, rispetto a Bergamo (-7%), Brescia (-6,1%) e Como (-7,4%). Se la domanda interna risente del calo di fiducia dei
consumatori che hanno ridotto gli acquisti, l’unico elemento positivo resta l’export. Anche se il trend regionale registra incertezza per il futuro il commercio con l’estero rimane ancora forte soprattutto per Varese: per la prima parte del 2012 la propensione all’export si conferma elevata, con il 34% di fatturato ricavato. Le esportazioni restano il valore importante che sostiene i dati provinciali che, anche se in discesa, risultano superiori alla media lombarda.
In generale la crisi ha colpito di più le micro e piccole imprese nel settore artigianato, a Varese il -12,5% preoccupa a livello locale, ma l’emergenza riguarda tutta la Lombardia: «Nessun settore si salva da variazioni tendenziali negative di oltre otto punti percentuali – ha dichiarato Fausto Cacciatori, Presidente CNA Lombardia – non teniamo più il passo e le prospettive sono sempre più critiche. La sfida è doppia: uscire dalla crisi e spostarsi verso un’economia sostenibile fatta di un convinto ritorno a politiche industriali per l’innovazione e la crescita, ripartendo dai territori. In cinque anni poco è cambiato: occorre fare presto un monitoraggio serio per rilanciare la politica industriale lombarda di cui sempre rivendichiamo il primato». Alberto Barcella, presidente Confindustria Lombardia dà la scossa: «Ci attendiamo che Regione Lombardia assuma un ruolo guida nel campo del riordino istituzionale, sia rispetto alle altre Regioni nel confronto col Governo sia mettendo in campo soluzioni innovative per il nostro territorio».
p.rossetti
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