BUSTO ARSIZIO Via Matteotti prova a rinascere. Ma solo a metà. Il presente della storica Contrada Pessina è a due facce: da una parte c’è un boom di ristrutturazioni e un ritorno di botteghe, dall’altra gli interventi di recupero dei palazzi degradati latitano, in primis il Conventino.
Storicamente designata come Contrada Pessina e in età ottocentesca come Corsia di Porta Ticino, negli ultimi anni via Matteotti si è caratterizzata per il degrado imperante e i crolli dei fabbricati diroccati, abbandonati da decenni.
Un po’ di speranza l’aveva portata, lo scorso inverno, il restyling dell’edicola di San Carlo, frutto di una forte campagna di sensibilizzazione tra i cittadini del quartiere: allora molti auspicarono che San Carlo potesse simboleggiare il ritorno in auge della vecchia Contrada.
In realtà via Matteotti sta rinascendo ed è già molto viva. Resistono le botteghe, e ne nascono di nuove: la sartoria, il corniciaio, la tipografia, persino un originalissimo negozio di articoli per “fumatori digitali”. Si ristrutturano le palazzine: i cartelli “vendesi” e “affittasi” delle agenzie immobiliari si moltiplicano, e sono quasi tutti per negozi e appartamenti di recente risistemazione. La dimensione da “strada di borgo” rende via Matteotti una piccola oasi nel caotico centro cittadino, tanto che qualche abitante non ci vedrebbe male «una pavimentazione in porfido o ciottoli, come una volta», per valorizzarne ancor di più il fascino.
Accanto a tutto questo, ecco l’emblema dell’immobilismo che da cinquant’anni colpisce via Matteotti: il degrado di alcuni immobili che si affacciano sul quadrilatero di San Michele, già ribattezzato “prosciuttone” per la forma. Un pezzo di quartiere, ricompreso tra le vie Matteotti, San Michele e Montebello, il cui recupero urbanistico, che l’architetto bustocco Richino Castiglioni sognava somigliasse a una sorta di piazza del Campo, finora è rimasto fermo al palo.
Il cosiddetto Conventino, l’antica casa Canavesi Bossi di via Matteotti, messa in sicurezza da Agesp Servizi un paio d’anni fa, aspetta ancora i finanziamenti per rinascere. L’ambizioso progetto costa due milioni e prevede una biblioteca dialettale, un caffè letterario, spazi espositivi e le botteghe artigiane, come una volta, nei locali fronte strada.
«Non ci sono fondi nel bilancio comunale: puntiamo ad autofinanziare il più possibile l’opera – spiega i ritardi Paola Reguzzoni, presidente di Agesp Servizi – Siamo in contatto con la fondazione Cariplo per un bando che potrebbe finanziare il 60% dell’intervento di recupero». La rinascita di via Matteotti non sarà completa finché non risorgerà il Conventino.
Andrea Aliverti
s.affolti
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