VARESE La partita più brutta giocata dal Varese negli ultimi anni rischia di diventare un incubo per il calcio biancorosso. Il pesante 5-0 subito in casa del Siena il 21 maggio 2011, oltre che umiliante di per sé, aveva causato effetti nefasti – la squalifica di Corti e l’infortunio di Zecchin – anche sui successivi playoff con il Padova.
Ora, a distanza di 14 mesi da quella terribile sconfitta, al danno si è aggiunta la beffa, con il deferimento per una combine tentata non dalla società, ma da Emanuele Pesoli.
L’ex difensore del Varese avrebbe contattato, infatti, Carlo Gervasoni, all’epoca al Piacenza, chiedendogli fare da tramite con i giocatori del Siena per verificare la disponibilità a pareggiare la gara. Gervasoni si sarebbe mosso parlando con Filippo Carrobbio, centrocampista della squadra toscana che, però, avrebbe rifiutato l’accordo.
Del resto quello pokerissimo rimasto scritto negli annali testimonia la volontà del Siena, già promosso in serie A, di regalare ai propri tifosi una goleada, senza avere pietà del Varese che, al contrario, schierò molte riserve e aveva già la testa agli spareggi.
Il patron biancorosso Antonio Rosati, che nei mesi scorsi aveva insistito sull’onestà della società, lanciando anche un codice etico all’avanguardia, è molto amareggiato: «Mi sento cornuto e mazziato. Se devo proprio esprimere il mio stato d’animo, posso dirvi che mi continuano a girare i cosiddetti».
Il presidente se la prende soprattutto perché non è stata fatta giustizia: «Sono doppiamente rammaricato per i recenti sviluppi. Prima di tutto perché la posizione del Varese è marginale: Pesoli ha agito da solo per un’iniziativa spontanea sbagliata, che nessuno gli ha chiesto di mettere in atto. E poi perché, alla luce di questi deferimenti, si infittiscono i discorsi di combine fra squadre, come Novara e Siena, che l’anno scorso sono state promosse al posto nostro. La giustizia sportiva mi lascia, ancora una volta, sfiduciato».
Il Varese rischia ora punti di penalizzazione? Il presidente è ottimista: «Non penso, credo che subiremo una forte ammenda. Lo sapremo comunque presto, perché mi hanno detto che si procederà con tempi veloci».
Già mercoledì prossimo i biancorossi potrebbero conoscere il loro destino. In attesa del responso, Rosati invita i tifosi a stare tranquilli: «Questo deferimento ci tocca per regole, che reputo strane, visto che il Varese è completamente estraneo al fatto contestato. È stato un tesserato dell’epoca a coinvolgerci e, dunque, è come se qualcuno ci avesse tirato dentro per la giacchetta. Rimango alla finestra, curioso di capire che cosa toccherà alle società che hanno vere e dimostrate responsabilità riguardo alle combine».
Infine, Rosati manda un messaggio alla squadra: «Ragazzi, prima di prendere qualunque iniziativa parlate con la società. E prima di aprire la bocca accendete il cervello, ricordando sempre il nostro codice etico. Un gesto non maturo, fatto per leggerezza e ingenuità, può costare caro e rivelarsi distruttivo per il Varese e per le vostre carriere».
Filippo Brusa
s.affolti
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