BUSTO ARSIZIO Te la do io la spending review. Arriva il superconsulente Francesco Forte e promette: «La mia sarà un’impresa come quelle di Enrico Dell’Acqua. Tagliava i costi per rilanciare e aprire nuove aziende».
Busto Arsizio vuole far scuola nell’era della revisione della spesa pubblica: «Dalle parole ai fatti, per proporre risposte positive dal basso senza limitarsi a fare i sindacalisti degli enti locali» annuncia il sindaco Gigi Farioli, che vuole fare un passo in più
rispetto ai colleghi dell’Anci in marcia su Roma.
Da ieri, messe da parte (forse) le polemiche sull’accordo con Unione Italiana, che ha rinunciato al ricorso al Tar che avrebbe potuto invalidare le elezioni amministrative 2011 per il pasticcio dei cartelloni elettorali errati, la «collaborazione» ha ufficialmente inizio. Consulenza gratuita per l’amministrazione, sulla revisione dei centri di spesa e la riorganizzazione strutturale del Comune e delle partecipate.
«La mia vera passione sono i numeretti – si presenta il professor Forte – leggeremo i bilanci per capire se i costi producono benefici e se possono essere ridotti. Questa è un’occasione non solo per la spending review di Busto Arsizio, ma anche per mettere a punto un modello per gli altri Comuni. Ci si può dar da fare per rivedere la spesa invece che protestare contro i tagli lineari». Niente a che vedere con i superesperti del premier Monti, da Enrico Bondi, che Forte chiama «il chimico», al «keynesiano» Francesco Giavazzi.
Il professor Forte, 83 anni, nato a Busto Arsizio dove il padre era procuratore, «ha un curriculum a prova di bomba», come ricorda Farioli: liberale e successore di Luigi Einaudi all’università di Torino, negli anni Ottanta deputato Psi eletto nella circoscrizione Como-Sondrio-Varese e ministro delle finanze e delle politiche comunitarie.
Ma anche pulcino nei tigrotti della Pro Patria («giocavo terzino») negli anni dell’infanzia trascorsi a Busto (abitava ai Frati) e già a Busto nel 2010 nell’ambito delle celebrazioni per il centenario dalla morte del pioniere bustese dell’export tessile Enrico Dell’Acqua. «Vogliamo fare la spending review come la faceva lui – sottolinea Forte – ridurre i costi per rilanciare le imprese, snellire non con il modello dell’avaro, ma per crescere».
Quel che serve all’Italia, infatti Gianfranco Librandi, leader di Unione Italiana ieri accompagnato dal candidato sindaco Bruno Tridico e dagli altri candidati della lista che un anno fa ottenne poco più di 250 voti alle amministrative, è sicuro che «ce lo copieranno» e sogna che Busto possa diventare «un esempio per l’Italia», dato che «è la prima volta che si introducono sistemi imprenditoriali virtuosi nell’organizzazione comunale». La domanda è se le soluzioni di Forte, già bollato dal capogruppo leghista Francesco Speroni come «corresponsabile del più grande aumento del debito pubblico della storia repubblicana, negli anni in cui fu al governo», saranno digerite dai partiti.
«Non mi interessano le polemiche, solo poter fare il sindaco in linea con il mio mandato – assicura Farioli – Forte non è assessore aggiunto né consigliere delegato ma un collaboratore del sindaco, che proporrà soluzioni. Si potranno non condividere ma a quel punto si entrerebbe in conflitto con il sindaco, unico di centrodestra a essere stato eletto al primo turno un anno fa».
Forte è qui «per restituire a Busto quel che mi ha dato» ma soprattutto perché si fida di Farioli: «Ha il controllo del Comune, per questo ho accettato la sfida».
Andrea Aliverti
a.cavalcanti
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