VARESE Mille euro di multa per un danno erariale di appena un euro. Questo il caso forse più estremo tra quelli dei 374 varesini colpiti da una sanzione a tre zeri per non aver comunicato tempestivamente alla Regione il cambio di residenza ed aver quindi “abusato” della carta sconto benzina” tra gennaio e febbraio dello scorso anno. In media il danno causato alle casse della Regione da ciascuno di loro ammonta a 50 euro, ma la multa comminata dal Comune di Varese è venti volte superiore, mille euro appunto, e pagarla non chiude i conti, perché anche il Pirellone potrebbe intervenire in un secondo momento e chiedere il risarcimento.
Quando si cambia residenza bisogna comunicarlo innanzi tutto al Comune e poi a una serie di enti pubblici e privati con cui si hanno rapporti. L’importante è non scordare di comunicarlo alla Regione, potrebbe costare mille euro di multa. Lo sa bene Alessia, nome di fantasia di una giovane lettrice che preferisce restare anonima e che ci racconta la sua storia. «Ho capito che c’era stato un errore con la carta sconto l’anno scorso a marzo quando sono andata alla sede varesina della Regione per chiedere il codice pin per la Carta regionale dei servizi e lo sconto sulla benzina risultava superiore a quello che mi spettava – racconta – quindi sono andata al comune di Casciago e ho regolarizzato la mia posizione. Troppo tardi, il mese scorso mi è arrivata la multa».
A fine 2009 si era trasferita da Varese, comune di fascia A, dove lo sconto vale 18 centesimi al litro, a Morosolo comune di fascia B dove lo sconto è 8 centesimi, comunicando il cambio di residenza: «Ho presentato tutti i documenti che mi hanno richiesto ma nessuno mi ha parlato della carta sconto benzina – afferma – In quel periodo poi lavoravo in Svizzera, quindi neppure la usavo perché il pieno lo facevo oltre confine e alla carta
sconto non ci pensavo proprio». Però la legge parla chiaro. Chi decide di usufruire dello sconto benzina si impegna a comunicare tempestivamente il cambio di residenza alla Regione: «Non metto in dubbio che sul modulo che ho firmato sei anni fa per ritirare la tessera ci fosse scritto, ma chi se lo ricordava?». «Se ho sbagliato l’ho fatto in buona fede – spiega – ritengo giusto risarcire il danno, con gli interessi si intende, ma mille uro sono davvero tanti».
Il Comune ha inviato l’avviso della sanzione con una lettera in cui si precisa che il cittadino ha 30 giorni per chiarire la propria posizione. Ma Alessia teme che nel tentativo di chiarirsi possa incorrere in una sanzione anche peggiore: «Ho usato la carta sconto per un anno, cioè per tutto il periodo in cui non ho lavorato in Svizzera, non solo nei due mesi che mi contestano con la multa – spiega – Non vorrei che il periodo prolungato fosse considerato un aggravante». La sanzione infatti può variare da un minimo di 500 euro a un massimo di 3 mila euro.
e.marletta
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