VARESE Tornano le ronde in città. Gli osservatori volontari, promossi al corso di tre settimane organizzato dalla Provincia di Varese nel 2010, ritornano a pattugliare le stazioni e le zone del centro città. Ritonano, perchè anche le associazioni di volontariato hanno risentito della crisi. Infatti, da circa tre mesi i volontari avevano sospeso il servizio a causa di mancanza di fondi. Fondi per cosa, vi chiederete. Per pagare la polizia cumulativa infortuni e la poliza
responsabilità civile (circa 500 euro l’anno) e la spesa legata alle chiamate di servizio effettuate dal cellulare. Infatti, la Provincia ha messo a disposizione degli osservatori volontari una pettorina gialle, una torcia elettrica e un cellulare privo di scheda. Così, a causa delle ristrettezze economiche i «rondisti» volontari di Varese hanno dovuto interrompere l’attività notturna di monitoraggio del territorio. Ora, però, i soldi ci sono: grazie al finanziamento del consulente esterno del progetto, Walter Piazza.
Un’attività ammessa dal decreto Maroni del 2009 che affida al Prefetto il compito di valure l’idoneità dei candidati e il successivo operato dei volontari. Il procedimento per entrare in questo «sistema di sicurezza partecipata» è molto semplice: i sindaci, previa intesa con il prefetto, possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati, al fine di segnalare alle Forze di polizia dello Stato o locali, eventi che possano creare problemi all’ordine pubblico.che prevedeva che le liste delle ronde debbano essere consegnate al prefetto e che questo debba monitorarne l’operato. E’ nata, quindi, l’idea di organizzare una serie di lezioni, in totale sette, a cui hanno partecipato gli aspiranti osservatori della sicurezza. Il corso era stato pensato per dare una infarinatura generale a chi dovrà poi gestire sulle strada le emergenze. In campo durante le ore serali, da giovedì 2 agosto, ci saranno circa una decina di volontari. «Le zone che verranno sorvegliate – spiega Piazza – saranno bene o male quelle di sempre. Insieme alla responsabile delle ronde, Piera Cesca, ci sonsulteremo con la Polizia Locale per monitorare eventuali aree particolarmente critiche».
I volontari hanno il dovere di guardare che cosa accade, ma hanno i limiti imposti dalla legge e in caso di pericolo dovranno avvisare le forze dell’ ordine con il telefono. «Un servizio che dà lustro alla città – commenta l’assessore alla sicurezza, Carlo Piatti – e un supporto importante alle Forze dell’ordine. Grazie alla presenza di questi volontari aumenterà la percezione di sicurezza che, spesso, risulta scollata da quella che è la sicurezza reale nella nostra città. Gli osservatori volontari sono un
occhio in più che vigila per la sicurezza dei cittadini». Inoltre, l’associazione degli Angeli Urbani metterà a disposizione degli osservatori volontari uno spazio all’interno del presidio presente alla stazione delle Ferrovie dello Stato. «I volontari degli Angeli Urbani e quelli addetti alle ronde svolgono un servizio totalmente indipendente l’uno dall’altro – continua Piazza -. Gli osservatori volontari avranno a disposizione un locale che fungerà un pò da quartier generale, dove uno dei volontari sarà presente mentre gli altri saranno di ronda per la città».
e.marletta
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