VARESE È caos sugli istituti scolastici lombardi, dopo la sospensione del concorso per i nuovi presidi imposta dal Tar il 20 luglio scorso. E a Varese la situazione rischia di diventare esplosiva per gli istituti superiori, perché tutto resta congelato fino alla fine di agosto, quando il Consiglio di Stato si esprimerà sull’ammissibilità del ricorso.Il 20 luglio è arrivata la doccia fredda per le scuole lombarde: il Tar ha bloccato il concorso per le nomine dei 355 nuovi presidi necessari in tutta la regione.Il motivo? Le buste usate durante le prove scritte per inserire nome e cognome dei candidati sarebbero state trasparenti, invalidando così la neutralità della commissione. Il concorso viene sospeso, di conseguenza anche le nomine, lasciando così la Lombardia in una situazione estrema: 1.224 istituti per 648 dirigenti scolastici sicuramente in servizio. L’Ufficio Scolastico Regionale ha depositato l’appello al Consiglio di Stato, che prenderà una decisione non prima di fine agosto.Varese non fa eccezione: quattordici i presidi pronti per la pensione in tutto il distretto, a cui vanno sommati quelli che chiedono di essere trasferiti. La situazione peggiore è alle superiori. Su otto istituti pubblici cittadini, solo Manzoni, Cairoli e Casula avranno sicuramente un preside il prossimo settembre. Per gli altri, i dirigenti arriveranno solo quando sarà possibile definire la questione
ricorso: il che potrebbe avvenire anche ad anno scolastico inoltrato.Due i pensionamenti a settembre: il dirigente dell’Einaudi, Emilio Tartaini e quello dello scientifico Ferraris Antonio Micalizzi si godranno il meritato riposo. Già accettati i trasferimenti, come quello del dirigente del Newton, Giuseppe Carcano, e quello dell’artistico Frattini, Alfredo Petitto: resta da decidere la destinazione, ma è improbabile una proroga dell’incarico attuale.Resta aperta anche l’unica reggenza già in essere tra gli istituti superiori, quella di Renata Ballerio, preside del Casula, che nell’anno scolastico appena concluso ha guidato anche il Daverio. «Un’ipotesi sensata sarebbe quella di accorpare le due scuole, tra l’altro molto vicine fisicamente» dicono dall’Ufficio Scolastico Territoriale. Del resto, negli ultimi anni già un’ala dell’edificio storico del Daverio ha ospitato alcune sezione dell’Itpa Casula. Ma, dice il dirigente dell’Ust, Claudio Merletti: «tutto è sospeso in attesa del Tar, e comunque ogni decisione su dirigenti e reggenze è in mano al dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Giuseppe Colosio. Noi, qui a Varese come a Como, possiamo solo aspettare l’evolversi degli eventi». Questa regola, ovviamente, vale anche per il Daverio e il Casula.Un po’ più tranquilli saranno invece gli istituti comprensivi: tra i sei istituti cittadini, solo Varese 2, della secondaria Pellico, è sicuramente senza preside, visto che Francesco Deleo sarà in pensione dal primo di settembre.
s.bartolini
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