Sì, sì: è solo un’amichevole. Soltanto un folle potrebbe mettersi a imbastire processi adesso, quando tutto deve ancora cominciare e i carichi della preparazione mascherano i valori delle squadre. Però, anni a seguire il Varese ci hanno insegnato che i segnali e le sensazioni non vanno mai sottovalutati: mai. Sensazioni, si diceva: non resta che dar voce a chi le sensazioni le ha provate, a chi era a Besozzo e a chi non ha paura di dire quel che pensa. La parola d’ordine è una sola: niente panico, che è ancora presto. «È un’amichevole – dice Francesco Zecchini, cuore biancorosso – quindi cerchiamo di non farci prendere dallo sconforto. Certo, era un’amichevole particolare: tutte le squadre di D stanno giocando contro formazioni di Eccellenza e tutte stanno facendo fatica. Certo: le altre hanno vinto, il Varese ha perso». Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Battara, un altro di quelli che ci sono sempre stati: «Vero – dice – pensavo fossero un po’ più avanti: ma siamo ad agosto, non possiamo conoscere i carichi di lavoro che i ragazzi stanno sopportando, so che la squadra si era allenata al mattino prima di andare a giocare. Per cui, aspettiamo e diamo tempo a mister e giocatori». Tempo, giusto. Ma quanto? Non molto, secondo i nostri due opinionisti da tribuna. «Domenica c’è una partita importante, quella di Coppa Italia contro la Varesina. Sarà durissima, loro non aspettano altro che incontrarci e farci fuori, ma per noi sarà fondamentale. Mister e
squadra si giocheranno la fiducia dei tifosi in questa partita e poi a Cuneo alla prima di campionato: teniamo presente che quelle sfide si giocheranno con la campagna abbonamenti aperta, e con le polemiche che ci sono state sui prezzi sarebbe bello mettere lì un paio di belle vittorie». Stefano Battara è sulla stessa linea: «Occhio alla Varesina, per loro sarà la partita della vita. Mister Ramella dovrà conquistarsi la nostra fiducia, perché per quanto mi riguarda finora si è visto pochino».Ma la squadra, convince? Nì, secondo Francesco: «Dalle tribune di Besozzo a un certo punto un tifoso del Varese ha urlato “sveglia!”. Ecco, io una cosa così non la sentivo dai tempi di Gautieri: quindi significa che c’è qualcosa da sistemare. Il terzino, per esempio: e se penso che avevamo in casa un certo Azzolin mi viene un po’ di rabbia. Ma quello che voglio vedere fin da subito è la volontà: io a Besozzo non ho visto una squadra che voleva il gol, non ho visto il giusto atteggiamento». Problema terzino anche secondo Stefano: «Là dietro c’è qualcosa da sistemare, questo è fuori discussione: Luoni e Becchio mi sono sembrati ancora un po’ lontani dalla loro forma migliore, un po’ fuori posto. Niente panico, davvero: però le prossime due partite bisogna vincerle. Perché i mugugni che ho sentito sabato a Besozzo un po’ mi hanno spaventato». Per tutti e due, ovviamente, lo stesso grido: perché il cuore batte sempre dalla stessa parte. «Forza Varese, ovvio. Fino alla fine».