Astro Samantha, i nostri marò e l’Italia divisa

Egregio direttore,
della salute di chi ha fatto una lunga vacanza a spese nostre nello spazio con tutti i guai che ci ritroviamo sulla terra m’importa poco.
Invece gradirei che Mattarella, Renzi e, in generale, i media nazionali dessero la stessa importanza riservata alla nostra astronauta ai due marò che dopo anni d’attesa, e prima che sia troppo tardi, aspettano di avere un regolare processo. Capisco che la Mogherini in Europa fa da soprammobile, ma un po’ meno il fiorentino che quando gioca in casa fa la voce grossa con l’avversario Salvini – tra Matteo & Matteo è una bella lotta – ma quando scende in campo internazionale lo considerano come il filo per legare il mazzo di fiori.
Sui marò abbiamo già perso troppe partite, ora anche la dignità e la faccia: sveglia rottamatore che i ferri vecchi ce li hai in casa!

Enzo Bernasconi
Varese

(s. bar.) Caro Bernasconi, mi permetta di dirle che non comprendo il collegamento tra i due fatti. E lasci che le spieghi il perché: l’ingegner Samantha Cristoforetti, astronauta, ha compiuto un percorso professionale di altissimo livello che l’ha portata ad essere la donna che ha trascorso il più lungo periodo nello spazio. L’ha fatto impegnandosi e dimostrando che l’Italia è un paese capace di esprimere personalità competitive a livello internazionale. Altro discorso vale per i marò: non parlarne è una colpevole mancanza ma la colpa di cui sopra non è certo del capitano Cristoforetti. Lasciamo a Samantha quel che è di Samantha: se l’è guadagnato. E chiediamo al Governo di far ciò che il Governo deve fare.