VARESE La Provincia di Varese ha le ore contate. E molto probabilmente verrà accorata ancora prima che la Corte Costituzionale possa esprimersi sui ricorsi presentati dai diversi enti. Il Governo ha infatti accelerato i tempi, annunciando che già il 24 ottobre, quando le Regioni dovranno comunicare allo Stato le proprie proposte di riordino, il ministero della Pubblica amministrazione avvierà l’iter, emanando un decreto che stabilirà tempi e modi degli accorpamenti. Dopodiché saranno nominati i commissari. Insomma, prima di ogni previsione «il Governo farà decadere la nostra Provincia – spiega il presidente Dario Galli – Senza sapere cosa ne sarà dei servizi». «Prima avremmo avuto maggiore tempo per combattere – dice Galli – il Governo aveva concesso fino alla fine dell’anno per discutere, e l’iter sarebbe iniziato dall’anno prossimo. Oggi apprendiamo che, contrariamente a quanto stabiliva la loro stessa legge, vogliono accelerare
i tempi». In questo modo, infatti, l’accorpamento partirà prima che la Corte Costituzionale, il 7 novembre, si possa esprimere sui ricorsi. Anche Varese ne ha presentato uno. Insomma, i margini per lottare sembrano ridotti. E già a fine ottobre Villa Recalcati potrebbe improvvisamente chiudere i battenti. Creando caos e scatenando confusione sul futuro del capoluogo. L’allarme è stato lanciato sabato durante l’incontro sul futuro delle Province, alla Fiera di Varese, organizzato dall’assessore comunale al Commercio Sergio Ghiringhelli. «Per la città di Varese è fondamentale capire cosa succederà – ha spiegato – Cosa ne sarà dell’ex capoluogo? Chiusa la grande industria, rimangono funzioni e servizi di primaria importanza. Essere privati senza preavviso di queste funzioni, vuol dire impoverire la città». Con ripercussioni come «la perdita di lavoro, il calo dei servizi, e i disagi che si possono immaginare dall’avere un capoluogo lontano».
s.bartolini
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