L’estate sta finendo, ed il mercato se ne va. Parafrasando i Righeira, la Pallacanestro Varese ha chiuso un cerchio con l’arrivo di Chris Eyenga: il roster è completo, la caccia sul mercato può considerarsi terminata ed ora la parola passa unicamente al parquet. Non male come prospettiva, ad essere sinceri, vero?
Per come la vedo io, la vera fatica inizia adesso. Bisogna lavorare quotidianamente, seguire i giocatori, mettere chi allena nelle condizioni ideali per poter lavorare al meglio. E gli stessi giocatori devono avere la possibilità di performare nel miglior modo possibile. C’è molto da fare, quindi la fatica è appena cominciata.
La cosa bella di questo roster è che, correggetemi se sbaglio, otto giocatori su dodici hanno già giocato qui o comunque hanno dei legami con chi è già transitato per Varese. Penso, ad esempio, a Cavaliero ed Anosike, che sono stati compagni ad Avellino. A mio parere questo è un risvolto importante, bisogna ricordare cosa è Varese, cosa rappresenta questa
piazza. La scelta dei giocatori è un lavoro importante, sappiamo che in alcune annate si esprimono bene, in altre meno. Il nostro ruolo è quello di creare le condizioni affinché chi scenderà in campo possa rappresentare al meglio i valori del club, dando il massimo ogni partita. Questo è un aspetto importante che si aggiunge al lavoro di costruzione.
Abbiamo sempre avuto le idee ben chiare. La condizione fondamentale era che il giocatore conoscesse la pallacanestro europea, e lui ci è cresciuto in Europa, meglio ancora se fosse stato già inserito nella realtà italiana. Noi abbiamo trovato un giocatore che addirittura era già passato per Varese, la conosce, sa cosa significhi giocare qui, in questo palazzetto, davanti a questa gente. Eyenga è un giocatore ideale per noi, rappresenta al meglio quelli che sono i nostri obiettivi.
Sinceramente non lo so, ma so che Eyenga era uno degli obiettivi fin dall’inizio. In partenza però le cifre erano improponibili, quando invece il mercato ci ha permesso di avvicinarlo lo abbiamo fatto, perché di lui conosciamo vita, morte e miracoli. Senza però chiedere a nessuno un parere o cosa. In passato io mi sono trovato come compagno di squadra un certo Saša Danilović, con cui avevo avuto dei problemi, ma nessuno si sognò di venirmi a chiedere un parere sul suo arrivo. Per fortuna c’era un allenatore intelligente come Ettore Messina ed una società preparata che ha saputo gestire il tutto.
Sono veramente super impressionato da lui, come persona, come atteggiamento, come qualità tecniche. Vederlo dal vivo è un’altra cosa che in video, intuisci la leadership da come si muove, da come parla, da come si pone, anche da come dà il cinque al compagno. Io osservo molto questi dettagli, sono estremamente sorpreso positivamente.
No, a lui devo dire grazie per aver accettato la mia richiesta dell’11 agosto scorso. Il giorno dopo era già in città, si è messo a disposizione, ci tenevamo ad avere un giocatore in più, ci dà una grandissima mano. Speriamo possa trovare un progetto che lo renda felice, anche perché a vederlo sembra un giovanotto.
Non mi piace molto entrare nei dettagli, mi viene difficile dire una cosa del genere. Posso però dire che abbiamo entusiasmo perché siamo contenti di come sono andate le cose in questi mesi. La squadra è giovane, con un bel mix di giocatori esperti, abbiamo riconfermato persone come Cavaliero, che ringrazio personalmente perché ha accettato il nostro progetto allungando il contratto.
Anzitutto ringrazio Attilio, lo conosco bene, apprezzo la sua meticolosità, è una persona con cui fa sempre piacere parlare. Il suo attestato di stima rende orgoglioso me e tutto lo staff con cui ho lavorato. I risultati si raggiungono solo se si lavora di squadra. Lavorare con Paolo Moretti è un piacere, è una persona ed un professionista che conosco da tanti anni, apprezzo il suo vivere la professione 24 ore su 24, la sua grande energia e la costante voglia di conoscere, di imparare, di curare i dettagli. Come lui tutto lo staff attorno, oltre al grande lavoro di supporto di Max Ferraiuolo, l’obiettivo del club è creare uno staff ben motivato, con ruoli precisi. Direi che siamo sulla strada giusta.