«Varese è il bene più grande e va difesa. Il centrodestra ha un candidato: sono io»

Paolo Orrigoni ha scelto il Twiggy per lanciare la corsa a Palazzo Estense. Fontana in prima fila. «Malerba? Dialogo aperto ma l’intesa richiede ragionamenti diversi. E a Galimberti dico: pedaliamo»

– «La nostra città è uno dei beni più importanti che abbiamo, e dobbiamo difenderla». si presenta, in un Twiggy affollato, e mette subito in chiaro le cose. «Il candidato del centrodestra sono io». Un messaggio a , con cui il «dialogo è aperto», ma possibili intese, come auspicato dal governatore , «richiedono ragionamenti diversi». Mentre a , Orrigoni dice: «Faccia a faccia? Prima conosciamoci, con una passeggiata in bicicletta». È il gran giorno di Paolo Orrigoni: «Sono il candidato sostenuto dalle forze di centrodestra, che ringrazio per la fiducia concessa e per il supporto che mi daranno da qui in avanti». Così l’imprenditore, “Mister Tigros” («una Pmi – la definisce – a confronto con i giganti del settore della grande distribuzione in cui opera»), si presenta ufficialmente alla città come aspirante successore di a Palazzo Estense.

Ieri ha parlato più di sé e delle motivazioni che lo hanno spinto a questa corsa, che di programmi, visto che ce ne sarà occasione più avanti. «Sono fiero di essere di Varese, non la cambierei con nessun’altra città». Ha 39 anni appena compiuti, vive a Varese da più di venti anche se è la città in cui ha fatto la trafila scolastica (le medie Dante e il liceo scientifico Ferraris), è sposato con una varesina –

la moglie è di Bobbiate – e ha due bambini. «Chi me l’ha fatto fare? Un atto di coraggio mosso da una serie di motivazioni – ammette Orrigoni – la nostra città è uno dei beni più importanti che abbiamo, e che dobbiamo difendere, intesa sia come comunità che come spazio, perché se quest’ultimo è sano, bello, pulito e sicuro, migliora la vita di tutti. E io voglio dare l’esempio, prima di tutto ai miei figli, per dimostrare che è importante mettere il “noi” davanti all’“io”, per completare la realizzazione di una persona. Spero che altri seguano questo esempio, mettendo a disposizione il loro tempo per la città». Il programma non c’è ancora, ma l’idea di fondo sarà quella di «creare opportunità per tutti. Significa dare la possibilità alle persone di stare meglio. Non tanto per fare quello che le persone si aspettano venga fatto al loro posto, ma per creare un ambiente all’interno del quale le varie iniziative si possano sviluppare». Un piccolo “pallino” Orrigoni lo rivela: «Mi piacerebbe sistemare gli impianti sportivi, che sono un patrimonio per tutti, anche per i ragazzi. Però ci sono tante cose da fare, come mi ha già fatto sapere Attilio Fontana». Con il sindaco uscente si è già ampiamente confrontato: «È una persona che ha sempre dato una risposta a tutti, per me è un esempio di come svolgere questo ruolo nella comunità. Un consiglio che mi dato, più umano che politico, è di essere convinto e di fare questo lavoro con entusiasmo. Come lo ha fatto Attilio». E se i suoi competitor punteranno molto sulla discontinuità rispetto al “ventennio” del centrodestra, Orrigoni risponde così: «Il lavoro di Attilio Fontana è stato un buon lavoro. Tante volte lo sottovalutiamo, ma se ci guardiamo in giro, come faccio io per lavoro, non possiamo non riconoscerlo. È chiaro, cercheremo di fare meglio, perché l’idea di miglioramento è insita in tutti noi. Ma riconoscere che è stato fatto qualcosa di buono è un punto di partenza, e sono orgoglioso che ci sia qui Attilio Fontana».

Le forze politiche non parlano, oggi la scena è tutta del candidato: «Non c’è un numero predefinito di liste, e non ho messo paletti o condizioni – afferma Orrigoni – fintanto che si condividono certi valori, “welcome”, benvenuti. Al di fuori di questi valori, no. Sanno chi sono, se mi sostengono, credono in quello che faccio». E a chi gli chiede dei “due candidati di centrodestra”, riferendosi a Malerba, replica: «Il centrodestra mi risulta che abbia un solo candidato sindaco, ed è quello che è seduto qui». Rispetto alla speranza del governatore Maroni, di un’intesa già al primo turno con Malerba, Orrigoni non dice né sì né no: «Siamo aperti al confronto e al dialogo con tutti. Stimo Malerba, lo conosco, è una brava persona e un ottimo presidente del Rugby Varese, ma i ragionamenti da fare sono diversi». All’altro principale sfidante, Davide Galimberti, manda invece a dire che «prima di un faccia a faccia, vorrei avere l’occasione di conoscerlo. Lo invito a fare un giro in bicicletta con me, poi avremo modo di confrontarci». Domina il fair play: «La campagna elettorale sarà come me. Sobria, dai toni pacati, incentrata su programmi pragmatici e sull’ascolto delle persone».