Il primo quintetto non è la filastrocca che leggerete scritta o recitata più volte nei prossimi mesi, ma per qualche strofa ci assomiglia: Avramovic, Johnson, Ferrero, Kangur e Bergamaschi (emozionato virgulto classe 1998). Il primo canestro – rubato sulla linea di fondo campo – è di Giancarlo Ferrero, un’estate intera ad aspettare di tornare lottatore. Il primo timeout di Moretti arriva dopo una palla persa e due pigre transizioni difensive, la sua prima protesta contro gli arbitri subito dopo (ben trovato coach), la prima standing ovation è per i ragazzi della Hs Varese, in esibizione durante l’intervallo nella loro vecchia casa, il primo amarcord è un punto in maglia biancorossa dopo una carriera da nemico giurato di Massimo Bulleri, da raccontare ai nipotini.Si potrebbe andare avanti all’infinito a descrivere particolari, sensazioni e attimi della pagina inaugurale del libro intitolato Pallacanestro Varese 2016/2017, scritta in una palestra appena fuori Malnate gonfia di una passione stufa di essere messa in quarantena dall’estate. Centinaia di tifosi (almeno 300) hanno celebrato l’esordio sul parquet di una Varese necessariamente “balneare” nelle disponibilità di giocatori e nella forma fisica e tecnica dopo una sola settimana di allenamenti, ma non nella voglia di impegnarsi. Senza Maynor, Cavaliero, Campani, Anosike, Pelle (questi
ultimi due arrivati ieri mattina) e con Eyenga ancora lontano, Varese si è messa in mostra contro gli Athlets in Action (compagine di universitari americani transitante in Italia per l’interessante iniziativa del College Basketball Tour: tra loro davvero degno di nota il saltatore Mosley, autore di 38 punti, contro nessuno sotto canestro però…), evidenziando buone sfumature individuali.Soprattutto in Melvin Johnson (24 punti) e Aleksa Avramovic (21), insieme a Ferrero, Campani e Canavesi gli unici effettivi di quella che sarà la squadra “vera” che affronterà la stagione. Il primo non ha paura di tirare e segnare, in tanti modi diversi, il secondo dimostra bagliori di classe intrisa di gioventù che fanno davvero ben sperare. Il risultato? No, non ce ne stiamo dimenticando: ma ieri sera si è trattato davvero di un inutile, ininfluente e “bugiardo” particolare. Varese perde, 80-91, dopo essere stata avanti per tre quarti e mezzo. Ma con tutte le assenze già annotate e con Moretti costretto a risparmiare i suoi alla fine, davvero non ha senso analizzare oltre. La chiosa dell’allenatore aretino spiega tutto: «Volevamo un po’ di divertimento dopo una settimana di pesi e poco pallone. Sono contento delle individualità che ho visto, il resto è ingiudicabile». Amen. Ben tornata Varese.