Il Varese perde contro la Caronnese 2-1 e scivola a -4 dal Chieri, a segno nell’anticipo di sabato sul Gozzano (2-0). La sconfitta dei biancorossi, in un test importante, arriva dopo essersi trovati sotto di due reti su altrettante disattenzioni, una in ripartenza, con il contropiede vincente dei rossoblù, e una con un rigore da evitare.
La reazione nella ripresa, condita da un cambio modulo e spinta dal sempre bollente tifo al seguito della squadra, porta a un palo e a un penalty trasformato quando ormai mancavano pochi minuti ancora da giocare. Fin qui la secca cronaca – di cui tenere presente, perché per vincere il campionato i punti contano – ma che non basta a tracciare un quadro completo.
Giusto anche entrare nelle pieghe della partita. Che la Caronnese ha vinto giocando con astuzia, perché ha cambiato le carte in tavola rispetto al prepartita: dopo aver presentato il Varese come un avversario “qualsiasi”, Gaburro ha impostato una partita di intelligente compattezza, nobile sacrificio e spietato cinismo, accettando di chiudere ogni spazio per poi colpire quando ne aveva le possibilità. Poche, ma decisive: e, soprattutto, sfruttate nel migliore dei modi.
Fin qui, i rossoblù; poi, il Varese. Una sconfitta che brucia, ma che non fa perdere il sonno come il ko col Borgosesia e il pari di Bra. Una sconfitta che fa male, soprattutto se maturata, di fatto, in un momento positivo e propositivo. L’avvio è, infatti, biancorosso: difesa sulla linea di centrocampo – e, quindi, squadra corta -, iniziativa e controllo della palla a senso unico. Mancano però le occasioni, perché il centrocampo fatica a dare ritmo e qualità – l’azione parte quasi sempre da Ferri – ma l’iniziativa è a senso unico. L’unico sussulto, al 9’, è la punizione
conquistata da Rolando, battuta a giro da Calzi e respinta di pugni da Gherardi. Il problema pare già visto (e va risolto). Quando non arriva il colpo e subentra la (ovvia) fatica – fisica, ma soprattutto mentale, perché tenere il gioco in mano è più stancante che restare coperti e stretti – la squadra si allunga e rischia la disattenzione. Ieri, fatale: dopo il tiro di Calzi, la Caronnese aggredisce a 100 all’ora in contropiede, trovando campo; Redaelli crossa da destra, Galli tutto solo sul dischetto schiaccia di testa contro il ginocchio di Ferri, che devia all’angolino ingannando Pissardo, 1-0.
Il Varese incassa. Ma non va al tappeto. Risponde, senza trovare però la porta (mezza rovesciata alta di Calzi, ben costruita). E sbaglia ancora, beccando il secondo gol: sul ribaltamento Giudici cerca un complicato dribbling tra tre avversari, fa passare la palla e incoccia contro la gamba che – ingenuamente – Rolando allarga. Rigore solare, Corno spiazza Pissardo, 2-0.
Il Varese incassa ancora. E ancora non va al tappeto. Risponde, con foga e rabbia (ammoniti Piraccini, Gazo e Talarico; espulso Baiano. L’arbitro non è un alibi e per questo entrerà di rado nelle nostre cronache: ci limitiamo a segnalare una marea di fischi inutili e ammazza-spettacolo). E prepara, mentalmente, l’arrembaggio della ripresa. Insieme ai suoi tifosi, che trasformano i musi lunghi dell’intervallo in applausi e urla di incoraggiamento.
Il Varese riparte come nel primo tempo: alto e compatto, con il pallino in mano. Baiano richiama Calzi e mette Scapini: 4-2-4. Serve fare gol, al più presto. Il neoentrato conquista una punizione dai 25 metri, con Giovio che fa partire un missile, teso e ad effetto: palo. Gazo e Zazzi iniziano (finalmente) a girare, poi Becchio rileva Piraccini spingendo Giovio vicino a Scapini.
Mancano però le occasioni, ancora. L’avrebbe Giovio, ma il suo colpo di testa è debole (29’).
Ce l’ha Rolando, che si intrufola alle spalle della battaglia tra Scapini e Sgarbi, ma trova sulla sua strada un intervento enorme di Gherardi (34’). Arriva, finalmente, ma un pizzico troppo tardi: Rolando “gratta” un rigore (dubbio) e il secondo giallo di Galli, Giovio dal dischetto fa 2-1 (40’).
L’assalto finale non va a segno, confermando il lavoro che c’è ancora da fare in zona gol. La Caronnese festeggia e spinge il Varese a -4 dal Chieri. La sconfitta brucia e i punti, per arrivare in fondo, servono. Ma questo è un altro Varese, anche nella sconfitta. Un Varese su cui si deve – perché si può – lavorare. Per crescere. E per vincere.
Gherardi; Redaelli, Caputo, Sgarbi, Patrini; Moleri, Marcolini, Galli; Corno, Mair (Tanas dal 43’ st), Giudici Luca (Bianconi dal 28’ st). A disposizione: Del Frate, Galletti, Grassi, Scaramuzza, Martino, Cominetti. All. Gaburro.
Pissardo; Talarico, Ferri, Viscomi, Granzotto; Gazo (Bottone dal 28’ st), Calzi (Scapini dal 7’ st), Zazzi; Rolando, Piraccini (Becchio dal 20’ st), Giovio. A disposizione: Consol, Bonanni, Simonetto, Salvatore, Cusinato, Lercara. All. Baiano.
Cusanno di Chivasso (Colasanti di Grosseto e Varrà di Siena).
Espulsi: Baiano (V) al 38’ pt per proteste; Galli (C) al 40’ st per somma di ammonizioni. Ammoniti: Caputo, Giudici e Bianconi (C); Piraccini, Gazo, Talarico, Calzi e Granzotto (V). Angoli: 9-3; fuorigioco: 3-7; tiri (in porta): 8 (3) – 11 (7); falli: 18-23; recupero: 2’ + 5’.
Qui trovate le nostre pagelle:
– Ferri guida la rivolta, Zazzi scolaretto, Piraccini nullo, Giovio deve dare di più