Varese provincia di sport, ma l’impiantistica sportiva meriterebbe un restyling.
L’indagine del Gruppo Clas, svelata nelle scorse settimane da Il Sole 24 Ore, ha posizionato Varese nella “top ten” (all’ottavo posto, per la precisione) delle province più sportive, in base a svariati parametri. Brilliamo soprattutto in ambito socio-economico e negli sport di squadra. E sugli impianti sportivi? Da rimandare. Sì, perché se in provincia c’è un’ampia dotazione di impianti, molti tra i più importanti sono da ristrutturare. E se le società garantiscono una buona manutenzione, mancano i grandi investimenti di ammodernamento.
Nel capoluogo la situazione è da tempo sotto osservazione, con una serie di progetti ambiziosi per la ristrutturazione degli impianti che finora sono rimasti solo sulla carta. Il caso più emblematico è quello dello stadio Franco Ossola, che ormai viaggia verso gli 80 anni di età con quell’ingombrante velodromo inadeguato ai nuovi standard richiesti dalla serie B: dal primo progetto di una nuova struttura all’inglese, con centro commerciale annesso, sono passati quasi dieci anni.
Nei mesi scorsi sono iniziati i contatti tra Comune e società per sviluppare un nuovo progetto. A Masnago c’è anche il palasport Oldrini, oggi palaWhirlpool, la cui convenzione (ventennale) con la Pallacanestro Varese è stata rinnovata due anni fa: ampliato “a metà” negli anni ’90 per superare i nuovi limiti di capienza della Lega basket, attende la “fase due”, con il completamento della zona non terminata, l’anello superiore della “galleria”.
Da ristrutturare completamente è il palaghiaccio di via Albani, che attende un investitore che possa concretizzare il “project financing” da dieci milioni messo a punto dal Comune. Stesso discorso per la piscina di via Copelli, che ha superato l’ultimo check-up strutturale dei tecnici di Palazzo Estense ma su cui entro al massimo un paio d’anni occorrerà intervenire con una ristrutturazione. Situazione critica anche per la pista di atletica di Calcinate degli Orrigoni, su cui il Comune è pronto ad investire più di un milione di euro per il rifacimento della pista. È in piena fase di rilancio l’ippodromo delle Bettole: la Società Varesina Incremento Corse Cavalli ha presentato all’inizio dell’estate l’intervento da un milione di euro per l’adeguamento tecnico della pista di galoppo, mentre il Ministero ha già concesso l’autorizzazione per ospitare le gare di trotto. E nelle altre città? A Gallarate la piscina di Moriggia ha ormai abbandonato i propositi di rifacimento, mentre da anni si parla invano di un nuovo palasport.
Busto Arsizio è invece “isola felice”. Non solo per il palasport Piantanida, oggi palaYamamay: da cattedrale nel deserto, lascito della Prima Repubblica, è diventato il “gioiellino” dell’impiantistica sportiva del Varesotto, appena riaffidato in gestione alla Futura Volley e già teatro degli europei di pallavolo.
Fa il paio con altri investimenti importanti fatti nell’ultimo decennio dall’amministrazione comunale: la piscina olimpionica della Manara, in fase di affidamento ai privati, e la nuovissima pista di atletica. Si sta per risolvere invece il “nodo” del palaghiaccio di Beata Giuliana, sulla cui struttura da ultimare ha messo gli occhi persino l’Università del calcio progettata da Roberto Baggio e Adriano Bacconi.
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