VARESE Il patto di stabilità colpisce la biblioteca civica. Stop all’acquisto dei libri, anche se i soldi ci sono ma sono bloccati dal patto di stabilità. E si rottamano i vecchi microfilm. Per sfogliare o leggere le ultime novità editoriali, dunque, bisogna attendere anche fino a tre mesi. «Purtroppo non abbiamo scelta – spiega l’assessore alla Cultura, Simone Longhini (Pdl) – Il patto di stabilità ci impedisce di spendere i soldi che in realtà abbiamo e che potremmo usare per acquistare i nuovi libri».L’amministrazione poteva scegliere: continuare a comprare libri, ma pagare le librerie fornitrici con un anno di ritardo oppure rallentare gli acquisti. «Abbiamo optato per la seconda ipotesi – continua Longhini – Non potevamo certo chiedere alle librerie di farci credito e saldare gli importi dovuti con un anno di ritardo. L’unica possibilità per non mettere in difficoltà nessuno è, di conseguenza, quella di razionalizzare gli acquisti». E non si tratta di un’operazione indolore dato che il taglio, pari al 20%, è stato calcolato in riferimento alla spesa sostenuta lo scorso anno, a sua volta già notevolmente ridimensionata rispetto a quella sostenuta nel 2010. Di conseguenza, il Comune potrà spendere – in tutto
il 2012 – appena cinquantamila euro per l’acquisto di libri. «Sappiamo che questo è un disservizio notevole – aggiunge Longhini – ma non abbiamo alternative. Non si tratta né di spending review né di tagli miopi alla cultura. È il patto di stabilità che ce lo impone». Al disservizio si sta cercando di mettere una pezza attraverso il coordinamento tra biblioteche comunali della provincia.«Le carenze posso essere parzialmente compensate dal fatto che le biblioteche della provincia sono in rete, non solo a livello telematico, ma anche a livello di scelte gestionali e di coordinamento». Insomma se l’ultima novità editoriale non è riuscita ad acquistarla la biblioteca di Varese, con tutta probabilità l’avrà fatto quella di un altro comune della provincia. Sarà quindi possibile chiederlo in prestito e dedicarsi comunque alla lettura. «In compenso, però, abbiamo investito molto sulla digitalizzazione – sottolinea Longhini – L’amministrazione ha comparto una nuova macchina che legge i microfilm. Riviste e quotidiani si potranno trovare in formato digitale». Nel giro di qualche mese la biblioteca civica sarà così in grado di rottamare i vecchi microfilm che erano arrivati ad occupare troppo spazio. E le vecchie copie dei giornali potranno essere dismesse.
s.bartolini
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