Busto, pronta la “stangatina” d’autunno La Tasi farà male: «Ma è colpa di Renzi»

Approvate le aliquote della Tasi, ecco servita la stangatina d’autunno. «Colpa di Renzi» secondo la maggioranza, che boccia le proposte di modifica del Pd. «Ma così si va a colpire chi soffre di più la crisi» denuncia il consigliere democratico , che chiedeva lo “scambio” di uno sforzo in più sui percettori di reddito a fronte di uno sgravio sui proprietari di casa.

Alla fine la suspense non è mancata, come da tradizione dell’assemblea civica bustocca, nemmeno nel voto sulle aliquote della Iuc, l’imposta unica comunale che comprende l’Imu, la Tari (ex Tarsu) e la nuova Tasi.

La decisione della maggioranza di introdurre un’aliquota unica generalizzata del 2,5 per mille per il tributo sui servizi indivisibili (la cui prima rata scade il 16 ottobre) non è stata scalfita, anche se la proposta del Pd Mariani – alzare l’addizionale Irpef dal 4 al 6,5 per mille per poter coprire un taglio della Tasi dal 2,5 all’1,5 per mille – ha indotto la

maggioranza ad una sospensione della seduta prima del voto sugli emendamenti. «Per noi è già una piccola vittoria» ammette Mariani, quando ormai si intuisce che la coalizione Lega-Forza Italia-Pdl dirà no al doppio emendamento. «Abbiamo fatto una proposta molto concreta» sottolinea l’esponente del Pd, che aveva ottenuto l’ammissibilità dell’emendamento dalla dirigente alle finanze. «Le coperture ci sono, il no è una precisa scelta politica».

E infatti in maggioranza ha prevalso la linea di mantenere le aliquote come erano state “partorite” dalla giunta. «È il frutto di un percorso ragionato» rivela il sindaco . «Con dei precisi obiettivi, perché la Tasi va ad impattare sulla spesa corrente, che aumenterà per via di alcuni fattori, come la scelta di incrementare le risorse a disposizione per la manutenzione ordinaria delle strade e del verde ma anche la necessità di coprire le maggiori spese a copertura del contratto di “swap” sui derivati sottoscritto negli scorsi anni».

Un’ammissione, quest’ultima, che ha fatto scuotere la testa ai consiglieri del Pd. «Lo diciamo da anni» si è lasciato scappare il segretario cittadino mentre il sindaco parlava.

Ora s apre la partita del bilancio

Il riferimento è al fatto che, come ha sostenuto per anni in aula l’attuale senatrice , il contratto avesse portato benefici economici dal 2007 fino allo scorso anno, mentre quest’anno e per i prossimi esercizi peserà negativamente sulle casse comunali. E se i capigruppo di maggioranza puntano il dito contro i tagli ai trasferimenti statali del governo Renzi, perplessità arrivano dal sindaco emerito (Indipendenti), che critica la mancata approvazione del bilancio 2014: «Ci viene chiesto di aumentare le tasse come atto di fede».

La partita del bilancio si apre solo ora, con la giunta pronta a promuovere il documento finanziario che verrà approvato ai primi di ottobre.

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