Tempo di ufficialità: Pietro Vavassori, il patron del colosso dei trasporti Italsempione, arriva al Varese. Ieri sera, in un’Osteria del Ponte colorata di biancorosso, da parte della società arriva la conferma tramite la voce del fondatore : «Vavassori è arrivato, ci darà una mano, e lo farà come sponsor». Non un ingresso in società, quindi. A Rosa fa eco il presidente : «Il patron di Italsempione farà parte della nostra squadra. Questa settimana è all’estero, la prossima, al suo rientro, definiremo il tutto».
Settimana prossima verranno definiti gli ultimi dettagli all’interno del club, continua Ciavarrella: «Io, e gli altri due fondatori, Enzo Rosa e rimarremo negli stessi ruoli. Poco tempo fa sono arrivati degli svizzeri per comprare il Varese: la nostra risposta è stata no. Qui ci pensiamo noi, perché noi siamo di Varese e amiamo il Varese».
L’ingresso di Vavassori è infatti quello di un imprenditore innamorato del calcio e che ha sempre visto con ammirazione questi colori;
quello di una persona che si fida di chi ha fatto rinascere il Varese. Di chi dal nulla del fallimento ha creato una società capace di coinvolgere tutti, stabilendo record sul campo e sugli spalti.
Ieri sera, durante la registrazione del programma di Rete 55, condotto da e , “Biancorossi e…” che verrà trasmesso oggi alle ore 20.20, si è parlato di tutto ciò, e di cosa cambierà nel Varese che proverà a vincere la Serie D, e non solo.
Certo, non è facile costruire una squadra per rivincere subito, ma sicuramente con Vavassori diventa possibile. «Non c’è solo Pietro – continua Ciavarrella -, ma anche altri imprenditori: con Tigros, con Econord e con la sua Openjobmetis». Ed è proprio per questo che è giusto sognare e pensare in grande, perché questa società è riuscita a portare attorno a sė nomi importanti. Nomi che possono garantire un futuro, già oggi, non solo in D ma anche in Lega Pro. I tre fondatori, capitanati da Piero Galparoli, in queste trattative hanno saputo tenere fede alle promesse fatte il giorno della rinascita a un popolo che in quel 4 luglio scorso, in via Manin, gridava: “Meglio l’eccellenza di questa dirigenza” chiedendo (alla vecchia società) che i propri colori venissero trattati con serietà e pulizia. Chiedendo varesinità e amore per la maglia, quelli che sembravano essere scomparsi. Promesse mantenute: così è stato finora, così sarà.
Vavassori ha passione, una sola parola, competenza. E se qualcuno da fuori (o da lontano) non condividesse, dica chi altro potrebbe dare una mano altrettanto importante ai biancorossi.
Ciavarrella è sicuro: «Lui sarà un faro per noi. Pensiamo che possa guidare, assieme agli altri imprenditori, presenti e futuri, il Varese a raggiungere il posto che questa maglia merita di avere».