varese | 1 |
lanciano | 1 |
MARCATORI: Vastola (L) al 4’ p.t.; Neto Pereira (V) al 16’ s.t.
VARESE (4-4-2): Bastianoni; Fiamozzi, Borghese, Rea, De Vito; Zecchin (dal 7’ p.t. Scapinello), Corti, Blasi, Cristiano (dal 39’ s.t. Falcone); Neto Pereira, Petkovic (dal 27’ s.t. Forte). A disp: Perucchini, Luoni, Simic, Tamas, Barberis, Capezzi. All. Bettinelli-Di Stefano.
LANCIANO (4-3-3): Nicolas; Aquilanti, Troest, Ferrario, Mammarella; Vastola (dal 1’ s.t. Monachello), Paghera, Di Cecco; Grossi (dal 10’ s.t. Pinato), Thiam, Gatto (dal 39’ s.t. Cerri). A disp: Aridità, Conti, Nunzella, Agazzi, Bacinovic, Turchi. All. D’Aversa.
arbitro: Maresca di Napoli
note – Spettatori 3.000; paganti 1.061 per 6.575 euro; abbonati 1.809. Tiri in porta 6 (con una traversa)-2. Fuori 5-1. Angoli 4-1. Espulso Thiam (L) al 28’ p.t. per gioco scorretto. Amm. Corti (V), Gatto (L), Falcone (V).
Per venire a vedere il Varese dopo tre anni, Beppe Sannino non ha chiesto l’entrata di favore per fare bella mostra di sé in tribuna principale, accanto agli ex biancorossi degli anni d’oro Pietro Anastasi e Ariedo Braida. L’allenatore, che ha trascinato la squadra dall’ultimo posto della Seconda divisione a un passo dalla promozione in A, ha pagato il biglietto per entrare nei distinti, dove si è potuto gustare la partita con il Lanciano. In campo c’erano giocatori che conosceva molto bene: da una parte, gli artefici della promozione in B del 2010 Neto Pereira, Corti e Zecchin, che aveva debuttato in biancorosso proprio il 13 settembre del 2009 ma non è riuscito a festeggiare la ricorrenza perché costretto a uscire al 7’ per una contusione (forte ma non grave) alla gamba sinistra. Dall’altra parte spiccava Paolo Grossi, uno dei grandi protagonisti della promozione in Prima divisione del 2009, che si considera ancora quasi un figlio di Sannino e che ha sfiorato l’autorete nel secondo tempo, con una deviazione finita sulla traversa, dopo una punizione di Scapinello.
Ma soprattutto, davanti alla panchina dell’allenatore del secolo biancorosso, c’era Stefano Bettinelli: all’epoca inossidabile vice di Sannino e oggi condottiero della squadra che sa bene quanto sia importante l’imbattibilità casalinga. Proprio su questo dogma, l’illustre predecessore aveva costruito la forza del Varese con cifre da record, mettendo in fila 54 gare interne senza sconfitte dall’ottobre del 2008 alla fine del torneo 2010-2011. Bettinelli è solo al sesto incontro casalingo ed è imbattuto. Merito della mentalità che ha saputo trasmettere ai suoi e con cui i biancorossi sono riusciti a raddrizzare una gara in salita.
La partita era incominciata male perché il Varese era andato incontro alla classica doccia gelata: punizione di Mammarella, giustiziere dell’ultimo scontro a Masnago, colpo di testa di Vastola e svantaggio già al 4’. La sciocca espulsione di Thiam (calcio di reazione a Borghese) ha poi consegnato al 28’ la superiorità numerica ai padroni di casa, che hanno comunque faticato davanti a un Lanciano disposto solo a difendere l’1-0. Per acciuffare il pari c’è voluto il secondo tempo e l’immenso Neto Pereira: dopo aver ricevuto il pallone da Cristiano, il capitano ha fatto alcuni passi nell’area, scagliando in rete il destro dell’1-1. È un gol che vale oro perché interrompe la tremenda tradizione del Lanciano a Masnago (finora aveva sempre vinto al Franco Ossola) e ridà slancio e morale dopo l’amaro 2-4 di settimana scorsa a Carpi.
Varese
© riproduzione riservata