Effetto Fiat a Varese? La Fim Cisl non ci sta

BUSTO ARSIZIO Effetto Fiat a Varese? Le reazioni non si fanno attendere, dopo l’attivo dei delegati Fiom, l’altro ieri a Malpensafiere, alla presenza del segretario generale Maurizio Landini.

«Landini venga a Varese a imparare come si fa sindacato costruttivo», ribatte Mario Ballante, segretario della Fim di Varese. «Non c’è proprio alcun timore di un effetto Fiat anche qui. In provincia di Varese i rapporti con le aziende e con i sindacati unitariamente, non hanno nulla a che vedere con i litigi tra Fiom e Fiat». Qui, continua Ballante, «sottoscriviamo contratti unitari in cui prevale il rapporto stretto con le problematiche aziendali e non logiche di tipo politico».

Allo sciopero del 14 novembre per il lavoro e contro l’austerità, la Fim non ci sarà: «Ennesimo sciopero in cui ci si indigna ma non si costruisce una proposta che dia un contributo alla situazione».

Ballante va giù deciso anche sul contratto nazionale e sui diritti dei lavoratori. E anticipa: «Non molleremo mai sui primi tre giorni di malattia» che le imprese non vorrebbero fossero più pagati. In quanto ai diritti a rischio: «Non si tratta di scomparsa dei diritti, ma di una trasformazione. Dobbiamo tutelare i lavoratori secondo le effettive esigenze delle aziende, cui chiederemo conto. Non possiamo restare ancorati a quando la Whirlpool aveva il 50 per cento di produzione in più, non ne usciremmo immuni».

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m.lualdi

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