Ebbene, dopo anni di gestione spensierata è giunto il momento di valutare appieno l’opera di governo di un centrodestra illusionista, oppure no? Meno tasse, promozione dell’impresa, sostegno della famiglia: ecco le balle più clamorose, fra le tante promesse mai realizzate. Si accompagnano a cose meno confessabili, come lo scarso contrasto alla corruzione e all’evasione fiscale, e ancor più al costante rigonfiamento delle spese correnti, con l’obiettivo principale di mantenere consenso e di continuare ad impinguare amici, clienti e cricche varie.Ora, però, sembra che il limite del baratro sia stato raggiunto e non resti che mettere mano a provvedimenti straordinari. Lacrime e sangue saranno ripartiti in egual misura per tutti? In realtà il sospetto è che operai e ceto medio, la gente comune, resteranno fregati per bene: continuano a dir loro che in sostanza non cambierà nulla, prendendo tempo per studiare il modo di far pagare la massa dei fessi e lasciare intatti i grandi patrimoni e i traffici degli speculatori. Spolpato per bene l’osso della cosa pubblica con cattive gestioni ed infiniti sprechi, strombazzano per bocca di economisti mignon e giornali-megafono la ricetta
miracolosa: è indispensabile vendere tutti i beni dello stato. Tutti, senza esclusione: non c’è che dire, è una bella sparata per tempi di crisi.Suona come un meraviglioso progetto liberista. Forse un atto di ravvedimento, per un governo che in tanti anni non ha saputo liberalizzare nessun settore, e che la concorrenza vera, la competizione ad armi pari l’ha sempre avversata, tutelando allo spasimo le corporazioni e il duopolio televisivo? O non è magari l’occasione propizia per svendere gli ultimi gioielli di famiglia, consegnando un patrimonio pubblico nelle mani dei più furbi, degli intrallazzatori che sanno coltivare le amicizie politiche, delle cordate e degli squali che poi – come avviene nel caso di tanti uffici ministeriali, costretti a versare affitti esorbitanti – fanno pagare a caro prezzo l’utilizzo degli stessi beni alla collettività?Fissare lo sguardo sulla condizione attuale del paese è difficile, e può essere veramente sgradevole; ma continuare a fidarsi di chi ci dice che realizzerà il miracolo “senza metterci le mani in tasca” e tenta di operare un incanto, sia pur meno spiacevole, proiettando miraggi nelle nostre menti, è solo un inconsapevole suicidio.
Prof. Andrea Luppi
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