«Alfredo, tranquillo. Ci pensiamo noi»

Il caso di domenica ha fatto il giro del web. Enzo Rosa: «Quello è il suo posto. Ma studiamo alternative»

Il caso dell’Alfredo – non ammesso al suo posto vicino alla panchina del Varese domenica contro il Casale – che vi abbiamo raccontato nella diretta live della partita sul nostro sito e sul giornale in edicola lunedì, ha fatto rapidamente il giro del web, rilanciato dalla pagina Facebook “Portale Ultras” con questo post: “Questo signore si chiama Alfredo e segue a bordo campo il suo amato Varese da più di 20 anni… Domenica contro il Casale è stato allontanato dall’arbitro non si sa per quale motivo e messo dietro una grata. Abbiamo un cuore,usiamolo… Oltre i regolamenti,rispetto per i disabili!”. Il post ha raccolto in pochi giorni 2,500 reazioni e 164 condivisioni.

La decisione del direttore di gara, il signor Pascarella di Nocera Inferiore, ha lasciato ovviamente amarezza: il posto dell’Alfredo è quello, lo è sempre stato e sempre lo sarà. È stato il pensiero di tutto il Franco Ossola, a partire dal segretario generale Marco Bof, il primo a chiedere spiegazioni all’arbitro, e anche di Enzo Rosa, che ha cercato in tutti i modi di convincere il direttore di gara: «L’Alfredo è il nostro portafortuna e non ho memoria di partite in cui non sia stato al suo posto vicino alla panchina – racconta il fondatore – Di certo non è mai accaduto in queste due stagioni di Varese Calcio. Sì, certo, ho insistito a lungo con l’arbitro, anche proponendo due stewart “a protezione” dell’Alfredo. Posso però dire che il signor Pascarella mi ha spiegato, con fermezza ma grande calma, senza arroganza, il perché della sua decisione: non se la sentiva di prendersi la responsabilità. Ci può stare, è una decisione che può prendere. Resta di certo l’amarezza, per quello che mi sembra un eccesso di precauzione».

Questa società comunque ha già dimostrato in altri casi di non avere nessuna intenzione di rimanere con le mani in mano; e per questo sta già studiando una soluzione: «Esiste un’area riservata ai disabili: è sotto ai distinti, protetta da vetrate – prosegue Rosa – Ma l’Alfredo non può stare al sole, o comunque è meglio che non ci stia. Purtroppo domenica siamo stati presi alla sprovvista e ha dovuto seguire la partita da sotto la tribuna, dietro alle panchine, in un posto con scarsa visibilità. Ci ha portato

lo stesso fortuna, anche da lì, ma non vogliamo che succeda di nuovo: l’Alfredo deve poter vivere il suo Varese nel miglior modo possibile. Potrà ricapitare, quindi ci attrezzeremo: l’idea potrebbe essere trovare del personale sanitario in grado di aiutarci a portarlo in tribuna, in un posto dove la visuale sia migliore, nei rari casi in cui non potrà stare a quello che, ripeto, è e resterà sempre il suo posto. Sperando che i prossimi arbitri siano più disponibili a valutare il lato “sentimentale” e, diciamo, chiudere un occhio».

Sui social si è nel frattempo alzato un polverone: «Lo capisco, perché il dibattito fa leva sull’emotività – conclude il fondatore Enzo Rosa – Io stesso ritengo sia stato un eccesso di zelo da parte del direttore di gara. Ma tengo a ripetere che l’arbitro si è detto dispiaciuto della decisione, ma che non se la sentiva proprio di prendersi quella responsabilità, argomentando il suo timore senza arroganza, con serenità. Stai tranquillo, Alfredo: troveremo una soluzione nel caso dovesse accadere di nuovo».