Ahi ahi Johnson, non fa mai canestro. Si salvano soltanto Eyenga e Cavaliero

Anosike in campo soltanto pochi minuti per il mal di schiena. Le pagelle di Fabio Gandini

Cinque minuti scarsi di gioco a causa di un guaio alla schiena . Ingiudicabile.

Non peggio di altre volte, quantomeno a livello realizzativo (10 punti). Il ritmo con cui evoluisce in campo, però, è sempre un passo dietro a quello degli altri e a quello che servirebbe. Fatto è che il momento migliore di Varese – in termini di grinta, difesa ed efficacia – lo vede seduto in panchina.

Passi indietro, come nelle ultime partite, proporzionali all’alzarsi del livello degli avversari. Stoppare non basta più, o non basta sempre: servono più posizione e meno pause mentali. Come quella, a inizio terzo quarto, che gli costa il 4 fallo e tanti minuti da passare in panchina.

A volte è l’unico tra i registi che prova a giocare il pick and roll con un qual certo raziocinio e con una qual certa velocità, pur senza risultati eclatanti. A volte, anzi quasi sempre, è l’unico che dia la scossa in termini di ritmo e di canestri cavati fuori dal sistema. Poi contro il Paok tira male, è vero, ma ciò non basta a bocciarlo, soprattutto nel raffronto con altri compagni.

Un voto alla grinta, davvero contagiosa e riversata sul campo con la costanza di una dinamo. Un voto alla difesa, stavolta quasi sempre efficace e condizionante per gli avversari. Un voto, infine, al suo fare da condottiero capace di guidare i compagni nella rimonta, purtroppo effimera a conti fatti, del terzo quarto.

In contumacia Anosike gioca parecchio, ma è ancora lontano dall’incidere come ci si aspetta da lui. Macchia la sua gara con un due rimbalzi che si fa soffiare sotto il naso dagli avversari, uno dei quali a pochi secondi dalla fine sanguinoso, perché frustra anche l’ultima speranza di recupero targata Varese.

Continua lo “sciopero” offensivo, continuano le difficoltà fisiche che non gli permettono di incidere sempre in difesa e a rimbalzo.

Quando si alza dalla panchina, Masnago applaude ironicamente Moretti. Come a dire: «Ah, ti sei ricordato di lui?». Ecco: anche no… Poi c’è da scrivere che Giancarlo fa vedere cose buone in difesa, è praticamente nullo in attacco ma ha, almeno, sempre la faccia giusta.

Partita sontuosa in attacco del nostro. L’uovo di Colombo: se lo fai correre è un giocatore, se ciò non è possibile diventa quasi dannoso. Domanda: come si fa a farlo correre sempre?

Houston abbiamo un problema: una guardia che non segna mai.