Il cibo avanzato in mensa sfama centinaia di persone

Il cuore di una città - Mazzucchelli (Siticibo): «In soli tre mesi abbiamo già ripagato l’investimento fatto»

Vietato sprecare: nel 2015 a Busto Arsizio il programma Siticibo del Banco Alimentare ha recuperato quasi 19 tonnellate di cibo dalle mense scolastiche e aziendali.

Siticibo è un’attività avviata in città nel 2009, esattamente sette anni fa grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, con la raccolta di pane, frutta e dessert in quattro plessi scolastici, destinati a quattro enti caritativi convenzionati con il Banco Alimentare. In seguito, con la donazione di un Doblò refrigerato per il trasporto di cibi cotti, inizia anche la raccolta dalla mensa di Agusta Westland. Nel corso degli anni, le scuole e le mense da cui recuperare il cibo sono aumentate: nel 2015 Siticibo ha raccolto pane e frutta da nove mense scolastiche e cibo cotto da cinque mense aziendali. Solo alcuni dati relativi al recupero dalle scuole della nostra città: dall’inizio delle attività al 31 dicembre 2015, sono stati raccolti 17mila e 378 chili di pane, 33mila e 48 chili di frutta e tremila e 291 chili di dessert per un totale di oltre 53mila chilogrammi di cibo.
È di quest’anno l’avvio di una nuova attività, che rappresenta un unicum a livello nazionale: il recupero di cibo cotto dalle mense scolastiche. Dopo una sperimentazione durata qualche mese, dal gennaio 2016, l’opportunità di recuperare il cibo dove fino ad oggi era stato gettato si concretizza in tre scuole grazie alla collaborazione di Banco Alimentare della Lombardia con l’Amministrazione comunale, la Pellegrini Spa, l’Associazione Lions Tosi-Ravera e le Caritas cittadine. Le porzioni raccolte consentono di aiutare alcune famiglie segnalate dalle Caritas del territorio, circa 150 persone alla settimana. «Un’iniziativa sperimentata con la dovuta cautela, vista la complessità delle procedure necessarie per mettere a punto il meccanismo» fa sapere l’assessore all’educazione del Comune di Busto Arsizio .

Ora però la “macchina” è a pieno regime: «In soli tre mesi abbiamo già ripagato l’investimento fatto, avendo la riprova che ne è valsa la pena» ammette , responsabile di Siticibo per la provincia di Varese, che ha svelato i numeri dell’attività dei volontari anti-sprechi alimentari nel corso del seminario delle “primarie delle idee” organizzato nei giorni scorsi a Palazzo Gilardoni.
Il cibo cotto viene abbattuto a 4 gradi e conservato in “termo-box” per il trasporto alle sedi Caritas: un’operazione complessa che ha permesso di evitare, solo nei primi quattro mesi del 2016, che 5291 porzioni delle mense scolastiche finissero nei bidoni dell’umido. Così il cibo, portato sulle mense di chi ha bisogno, «riacquista dignità e la funzione per cui è stato prodotto – sottolinea , responsabile della partita per il Decanato di Busto Arsizio – dando anche una risposta all’assenza in città di una vera mensa dei poveri, fatta eccezione per la micro-esperienza della parrocchia dei Frati». I margini di crescita di questa straordinaria iniziativa di welfare sono ancora ampi. «Le mense coinvolte nel recupero del cibo cotto, per ora, sono solo quattro su 20 – fa notare il tecnologo alimentare del Comune Marco Tosi – lo scarto ancora recuperabile è impressionante. Purtroppo, visto che non sembra tornare in voga quel “matriarcato alimentare” che una volta faceva sì che le madri a casa imponessero un unico menu, il recupero del cibo che rischia di andare sprecato è sempre più una necessità».