Un problema ma non un caso. Anosike ai box per la schiena

Il centro si è sottoposto ieri a terapie: proverà a rientrare già contro Avellino

Non esiste nessun caso Anosike. Il centro, in campo per appena cinque minuti nel match di Basketball Champions League contro il Paok Salonicco di martedì, ha accusato un problema muscolare alla schiena che gli ha impedito di scendere sul parquet per il secondo tempo. La “sorpresa” e le parole di coach Moretti a fine gara non avevano chiarito completamente quanto realmente accaduto ad Oderah: un vuoto comunicativo, incolpevole e dovuto a quella concitazione che non permette sempre di vederci chiaro a caldo, che aveva fatto presumere che non ci fosse la volontà del giocatore di scendere in campo per la ripresa: «Sconcertante» la parola usata, a caldo, dall’allenatore biancorosso in sala stampa.

In realtà quanto capitato al pivot ex Pesaro e Caserta è molto chiaro: Anosike ha sofferto di dolori alla schiena fin dal match di campionato contro Brindisi. La trasferta in Lituania per la partita contro il Neptunas, disagevole dal punto di vista logistico a causa dei lunghi tratti da coprire tra aerei e pullman, non ha fatto che aggravare la condizione fisica del nativo di New York.

Anosike ha comunque disputato l’intera gara contro i lituani, per poi fermarsi nell’allenamento del giovedì pre-Pistoia. Contro i toscani è sceso in campo, provando a sopportare il dolore, che si è poi manifestato nel primo tempo della gara dell’altro ieri contro il Paok al PalA2A.

Dopo pochi minuti dall’inizio del match il centro è tornato in panchina: gli è stato somministrato un antidolorifico e, nell’intervallo della partita, ha provato a fare delle infiltrazioni. Nulla è però cambiato, tanto da costringerlo a dare forfait per i secondi 20’ di gioco. Nessun caso, nessuna ribellione o rifiuto del pivot biancorosso dunque. Il giocatore ieri non si è potuto allenare, sottoponendosi alle terapie del caso per cercare di rientrare in vista dell’impegno di domenica al PalA2A (ore 18.15) contro la Avellino di coach Pino Sacripanti.

La situazione che riguarda Anosike può essere paradigmatica del momento che sta vivendo la squadra di coach Moretti. I risultati non sono, per il momento, dalla parte di Varese; ma si è ben lontani dal contesto, ventilato dalle “solite”chiacchiere, di un tutti contro tutti nello spogliatoio. Il gruppo costruito quest’estate continua ad essere unito nello spirito e nelle intenzioni e ora deve solo trovare quella serenità che aveva permesso di esprimersi in modo più o meno convincente nelle prime partite ufficiali della stagione (non ci si dimentichi delle vittorie contro Caserta e Villeurbanne e delle prestazioni gagliarde, pur nella sconfitta, contro Sassari e Milano). La società, in ogni caso, esclude qualsiasi immediato ritorno sul mercato: si cercherà, nei limiti del possibile di un calendario che non concede tanto tempo per allenarsi, di trovare il bandolo della matassa con gli atleti scelti quest’estate e che attualmente compongono il roster della Openjobmetis. La prima urgenza sarà però quella di costruire gerarchie e trovare una leadership forte all’interno dei 12. Ed è proprio in questo senso che vanno lette le parole di Moretti nel post-gara di martedì sera: a trascinare il gruppo devono essere i titolari. Diventa così chiaro che gli ultimi risultati hanno fatto suonare la sveglia per chi (Maynor, Johnson, Kangur e lo stesso Anosike su tutti) ha il compito di segnare la via.