VARESE Tra le 11.30 e le 12.30 di ieri mattina il Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo è stato letteralmente preso d’assalto. Il risultato: barelle esaurite per un paio di ore. La causa di questo boom di accessi, nella maggior parte dei casi, è l’influenza. «Negli ultimi giorni – spiega il primario del Pronto Soccorso, Francesco Perlasca – a differenza delle scorse settimane, molti pazienti si sono appoggiati a noi con i primi veri sintomi influenzali».
Nelle ultime settimane circa il 4,5 per mille della popolazione è stata colpita da infezioni alle vie respiratorie e da virus gastrointestinali, vale a dire circa quattromila tra varesini e varesotti. «Non si trattava solo di influenza – precisa Perlasca – ma anche di forme parainfluenzali con una fase acuta nei primi due giorni, mal di gola, febbre e, in alcuni casi, dolori alle ossa. Questi virus si presentano con una gravità inferiore rispetto alla tradizionale influenza. I virsus gastrointestinali, invece, sono stati la causa di forti scariche di dissenteria e vomito».
La quasi totalità dei casi arrivati al pronto socorso a causa del virus influenzale non hanno, però, necessitato di ricovero. Non è una stagione influenzale come quella che spaventò tutti nel 2009, ma nemmeno mite come quella degli ultimi due anni. Gli scienziati hanno definito questa nuova stagione influenzale 2012-2013 come “vivace”, anche a causa dei numerosi sbalzi di temperatura.
Sembra proprio che il picco epidemico sia stato raggiunto. E lo si nota dal raddoppio della velocità con la quale si sta diffondendo il contagio sia tra gli adulti che tra i bambini. Questa situazione conferma le ipotesi avanzate, in autunno, dagli infettivologi: alla fine della stagione sia ammaleranno tra i cinque e i sei milioni di italiani. «La scorsa settimana – commenta Aurelio Sessa, medico sentinella per l’influenza della Società italiana di medicina generale – la curva epidemica si è impennata, le persone costate a letto con l’influenza sono raddoppiate rispetto alla settimana precedente».
«Per poter dire che il peggio è passato, saranno cruciali i dati di questa settimana: se la curva subirà un calo, allora il picco è stato raggiunto la scorsa settimana, se invece aumenterà per un paio di settimane ancora la possibilità di contagio rimane alta» prosegue. È ipotizzabile, visto il ritorno delle basse temperature, che nel prossimo mese si ammaleranno di influenza stagionale un adulto su dieci e un bambino su tre. Tra i più piccoli, uno su tre svilupperà un’otite acuta e due su cento dovranno essere ricoverati.
b.melazzini
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