– Avevano nascosto la cocaina tra i cilindri di alcuni ingranaggi meccanici, ma la droga proveniente dal Messico è stata rintracciata dalla Guardia di Finanza di Malpensa in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane.
Si tratta di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente per un totale di quasi 7 chilogrammi di cocaina purissima contenuta al loro interno.
Pertanto, sono state avviate mirate indagini con l’obiettivo di individuare e identificare i destinatari della sostanza stupefacente. I narcotrafficanti si erano ingegnati per far passare il carico di coca, ma la sostanza proveniente dal centramerica è stata subito individuata. La brillante operazione condotta nelle ultime ore allo scalo aeroportuale è l’ennesima testimonianza dell’attenzione riservata dalla Guardia di Finanza
all’attività di contrasto di tutti i traffici illeciti portati avanti all’interno dell’aeroporto. Nel corso delle attività di servizio, destinate a verificare la corretta adozione delle procedure di importazione di merce di provenienza extracomunitaria, gli investigatori si sono soffermati su una particolare spedizione costituita da ingranaggi presenti all’interno di alcuni colli provenienti dal Messico, del peso complessivo di 140 chilogrammi.
L’intuito dei militari e le evidenti differenze di peso tra gli ingranaggi li hanno spinti ad approfondire gli accertamenti che hanno consentito la scoperta, all’interno deimeccanismi, della cocaina. Un fiume di droga avrebbe inondato la Lombardia. Hanno adottato una tecnica molto sofisticata rispetto alle modalità già messe in atto dai narcotrafficanti. Infatti, i cilindri metallici erano costituiti al loro interno da uno strato molto consistente di piombo che avrebbe impedito, non solo alle unità cinofile di “fiutare” il carico, ma anche l’identificazione di ciò che vi era contenuto.
Per aprire i cilindri saldati è stato necessario l’intervento di un’officina specializzata che ha utilizzato una speciale sega circolare. A seguito delle successive indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, sono stati individuati i destinatari della merce consentendo alle Fiamme Gialle di assicurare alla giustizia il capo della “banda”, un cittadino colombiano di anni 47 e il suo complice, un piccolo imprenditore edile di anni 48 entrambi residenti in provincia di Brescian