Inceneritore, chiusura nel 2021?

Mentre la data slitta, il sindaco di Busto Arsizio spiega: «L’impianto non provoca particolari ricadute sulla salute»

L’effetto di Accam sulla salute? «Un ricoverato all’anno per patologie cardiovascolari ogni mille persone esposte». È quanto emerge dallo studio epidemiologico condotto dalle Asl di Milano e Varese sul triennio 2012-2014. Lunedì c’è l’assemblea dei soci: si va verso uno slittamento della chiusura dell’inceneritore al 2021. «È la scelta più adeguata – ammette il sindaco Emanuele Antonelli – nel frattempo verrà realizzato l’impianto di trattamento dell’umido».

Rivelazioni che hanno avuto un effetto deflagrante sull’assemblea per il ciclo “fuori dal Comune” che si è tenuta venerdì sera alla Casa della Salute di Borsano. Nel quartiere che denuncia di essere da quarant’anni “territorio a vocazione rifiuti”, il futuro dell’inceneritore Accam è tema sensibile. Ma il sindaco Emanuele Antonelli, che vuole fare della trasparenza un proprio carattere distintivo, non ha alcuna intenzione di nascondere la verità ai borsanesi: «Lunedì c’è l’assemblea dei soci Accam, che probabilmente porterà ad un rinvio delle decisioni a settembre – spiega il primo cittadino – ma la scelta dettata da Busto di optare per la chiusura definitiva dell’impianto entro la fine del 2017 porta con sé problemi economici, tra il peso delle penali e i costi di bonifica, e problemi occupazionali. Così, anche se non sappiamo ancora quale decisione prenderanno i soci, l’orientamento che emerge è quello di rimandare la chiusura al 2021, ma facendo partire subito la realizzazione dell’ impianto per il trattamento dell’umido sull’area di Accam». La società dovrebbe investire 2,5 milioni per l’adeguamento normativo dell’impianto e 12 milioni per l’impianto dell’umido, ma scongiurerebbe i problemi economici emersi.

Oltretutto, sottolinea Antonelli, «lo studio epidemiologico che le Asl (oggi Ats Città Metropolitana e Ats Insubria, ndr) ci hanno presentato evidenzierebbe che l’inceneritore non provocherebbe particolari ricadute sulla salute». Lo studio, che era stato rivelato nei mesi scorsi nella serata organizzata dai comitati a Palazzo Gilardoni, mostrerebbe come l’impatto degli inquinanti analizzati avrebbe come effetto sulle popolazioni attorno ad Accam «circa un ricovero per patologie cardiovascolari ogni mille persone esposte» ed escluderebbe associazioni significative con altri ricoveri e mortalità, ma anche sui minori di 17 anni.
E anche le rassicurazioni del sindaco Antonelli sul fatto che «la data del 2021 sarebbe davvero definitiva», non rassicurano più di tanto i borsanesi. «Se la chiusura slitta al 2021 rischiamo di passare la palla un’altra volta all’amministrazione che verrà» fa notare il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Luigi Genoni. A Borsano tira aria di ribellione, come in altre epoche. «Abbiamo già visto troppi passaggi del “cerino” Accam, che ora brucia in mano» sottolinea l’ex portavoce del comitato Alessandro Barbaglia. «Le preoccupazioni del quartiere sono legittime, andiamo più cauti sull’escludere ricadute sulla salute dei cittadini».