Crugnola è in coma dopo aver votato. Zanzi: «Mi aveva detto di non mollare»

L’intellettuale 66enne, esponente del movimento studentesco e attivista di Varese 2.0, è stato vittima di un attacco di cuore ed è ricoverato a Milano

Valerio Crugnola è un intellettuale di spessore, è stato esponente del movimento studentesco e ora è un attivista di Varese 2.0, il comitato civico che domenica ha partecipato alle primarie del Pd, sostenendo la candidatura a sindaco di Daniele Zanzi.

Poco dopo il voto di due giorni fa, il filosofo e insegnante, che ha 66 anni, si è sentito male e adesso è ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli di Milano: l’attacco di cuore l’ha lasciato in gravi condizioni e a vegliarlo fuori dal reparto di rianimazione c’è proprio Zanzi.

L’aspirante primo cittadino aveva parlato di Crugnola nell’intervista pubblicata sul numero di sabato, a chiusura delle primarie del Pd, da cui Zanzi è uscito sconfitto, ma con onore. Ci aveva detto: «Se sarò eletto sindaco, parlerò dei problemi concreti della città. Quelli che uniscono davvero com’era capitato a me e a Valerio Crugnola. Eravamo stati per anni divisi per idee politiche opposte e ci siamo ritrovati, dopo tantissimo tempo, ai Giardini pubblici per salvare i cipressi che l’amministrazione comunale avrebbe voluto tagliare». La storia di Zanzi e di Crugnola è una storia di amore e odio fra amici-nemici che, alla fine si rincontrano

per camminare sulla stessa strada, fianco a fianco: «Valerio, che ha sei anni più di me, era il leader del movimento studentesco, quasi un Enrico Capanna di Varese: faceva già l’università quando io, ancora liceale, puntavo a essere il capo della destra giovanile. Vi potrei parlare per ore delle nostre battaglie, accampati davanti al Cairoli ai tempi dell’occupazione del liceo classico. Metaforicamente parlando, ce le siamo date di santa ragione. Poi ci siamo persi di vista, presi entrambi dalle nostre attività lavorative, fino a quando, dopo quarant’anni, ci siamo incontrati davanti a degli alberi che tutti e due volevamo difendere».

Questa non è poesia ma vita. È quanto il destino ha riservato a Zanzi e Crugnola: un incontro e un sodalizio. «Valerio, uomo ricco di onestà intellettuale, animato da lealtà assoluta e da cultura eccezionale, è un fine filosofo, uno spirito libero con cui ho condiviso la nascita del comitato Varese 2.0. Ci ha messo la faccia per il nostro movimento e per me. Domenica mi ha telefonato intorno alle sei per chiedermi l’affluenza alle primarie. Io l’ho richiamato dopo le nove e mezza per comunicargli i risultati ma li sapeva già e mi ha raccomandato di non mollare» Crugnola aveva bisogno di riposo, come spiega Zanzi: «Voleva staccare e aveva deciso di andare a Roma per girare musei e biblioteche. Una volta a Milano, si è sentito male e ha chiamato un taxi per farsi portare al pronto soccorso, dove è arrivato in condizioni critiche. Adesso è in coma farmacologico». A far coraggio alla sorella e ai parenti c’è proprio Daniele Zanzi, che vuole tenersi stretto un amico caro come Valerio Crugnola. Dopo averlo rincontrato, non può perderlo così.