SANREMO Marcos Vinicius nasce in Brasile ma vive a Legnano. E il 15 febbraio sarà a Sanremo, dalle 16 alle 18 al Palafiori della città ligure, per ricevere il Premio Rea alla sesta edizione di “Forum Musica & Informazione” per il programma “La Milano Sanremo della canzone italiana”. Il programma sarà trasmesso in diretta televisiva su Dtt Channel 24, canale 130 del telecomando (streaming tv e satellitare). Conducono Paky Arcella e Cinzia Damiani. La motivazione del premio é semplice: «Per la passione e l’amore nei confronti della musica: quelle che Marcos porta nelle vie del mondo». Perché Vinicius è uno fra i chitarristi più interessanti della sua generazione: classe 1961, è interprete e compositore di fama internazionale. Giorni fa ha tenuto alcuni concerti a Roma ed Ennio Morricone l’ha invitato nel suo appartamento per parlare e discutere di musica. Perché le note lasciano sempre una traccia: nella vita e in chi ti sta vicino. E’ così anche a Sanremo: «Uno dei più grandi eventi della storia d’Italia», dichiara Vinicius. «La kermesse, nonostante gli interessi commerciali che l’accompagnano, è un appuntamento particolare: dona il successo anche a chi non vince. E
questo è più che sufficiente per dire dell’importanza del Festival». Il Premio Rea, per l’artista brasiliano, non è un punto di arrivo. Anzi: «Mi riempie di gioia e allegria», incalza Vinicius. «Nello stesso tempo, però, fa crescere in me la responsabilità per ciò che faccio: trasmettere pace e calma a coloro che mi ascoltano». Una pace che appartiene alla tradizione di “campesino musicale” quale è Marcos: «Tutti noi, nella vita, seminiamo qualcosa. Siamo contadini che sperano nel germoglio, ma che non possono attendere. E’ anche per questo che al Festival presenterò un’antica canzone della mia terra registrata anche da Marlene Dietrich: “Luar do Sertao” di Catulo da Paixao Cearense. Racconta la mia infanzia, i primi esercizi alla chitarra, le “serenate” per le vie di Congonhas, la città nella quale sono nato». Un chitarrista classico alla corte della canzone italiana, «per dire che la musica non ha confini. Scrivere con l’intenzione di parlare alla gente è un grande valore umano. Musica classica e musica leggera si sono già incontrare nel reciproco rispetto: è questa la via da seguire». D’altronde, Sanremo è sempre Sanremo: «In Brasile lo conoscono tutti» conclude Vinicius. Davide Ielmini
s.bartolini
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