Tutti fuori, stop al Consiglio: «Si perde tempo in cazzate»

Picco Bellazzi (Pd) sbotta dopo l’ennesimo litigio nella maggioranza. Seduta interrotta: aula deserta per l’impasse sulla misura anti-burqa

– Natale di scontro in consiglio comunale. La maggioranza si “incarta” sul divieto di burqa e l’opposizione lascia l’aula. Poi volano accuse: «Sinistra oscurantista» attacca (Forza Italia); «Smettiamola di perdere tempo in cazzate» replica piccato (Pd).

Non è servita la prospettiva degli auguri di Natale, nella seduta consiliare alla vigilia della benedizione in municipio del prevosto monsignor , per stemperare il clima da scontro preelettorale. Così giovedì sera in aula esagonale il 2015 del consiglio si è concluso con una forzata chiusura in anticipo della seduta per mancanza del numero legale. Ad uscire dall’aula per primi sono stati i consiglieri di opposizione, per l’irritazione nei confronti del tira e molla tra il presidente del consiglio comunale e i capigruppo di Lega Nord e Forza Italia ed Enrico Salomi sull’opportunità di discutere o rinviare la delibera sul divieto di circolare col burqa in città. Dopo il parere negativo preannunciato in commissione dal comandante della Polizia locale , i capigruppo di maggioranza avevano modificato il testo per venire incontro alle perplessità del dirigente; ma visto che quest’ultimo ha preferito prendere tempo sulla richiesta di un nuovo parere, il presidente dell’assemblea Cornacchia ha chiesto il rinvio del voto alla prossima seduta. Rinvio imposto d’imperio, provocando l’abbandono dell’aula anche da parte della maggioranza.

Quando però le opposizioni, irritate dall’ennesimo batti e ribatti sul filo del regolamento tra Speroni e Cornacchia, hanno lasciato i banchi, il capogruppo azzurro Salomi le ha rimproverate: «Questo è il modo con cui la sinistra dimostra interesse per la città: prende e se ne va. Questo è oscurantismo». Al che, il capogruppo del Pd Walter Picco Bellazzi è rientrato per replicare: «Non accetto lezioni di democrazia. Anche la libertà di abbandonare l’aula è democrazia, soprattutto se stiamo qui a parlare di cazzate per un’ora». E ancora: «Cerchiamo di fare le persone serie e mettere al primo posto le questioni vere. Perché io ancora non ho visto una donna in giro per la città con il burqa».